Il 24 marzo 2025, la Roma Nuoto ha presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio contro il Comune di Roma.
Contestando l’inerzia e la condotta ritenuta illegittima dell’amministrazione capitolina riguardo al progetto di riqualificazione dello Stadio Flaminio.

Nel dicembre 2020, la Roma Nuoto, in collaborazione con la Costruzioni Civili e Commerciali S.p.A. (CCC), ha presentato un progetto per il restauro e la ristrutturazione dello Stadio Flaminio. Questo piano prevede la riqualificazione dell’impianto nel rispetto del Piano di conservazione elaborato dall’Università Sapienza, in collaborazione con la Getty Foundation e la Fondazione Nervi.
Le proposte includono il ripristino delle funzioni calcistiche ed extra-calcistiche originarie, l’eliminazione delle aggiunte successive non conformi al design originale e l’introduzione di un impalcato in legno lamellare rimovibile, che comporterebbe un innalzamento del terreno di gioco di circa sei metri.
La prima Conferenza dei Servizi preliminare, svoltasi tra il 2021 e il 2022, si è conclusa con esito negativo a causa delle obiezioni sollevate dal Ministero della Cultura, mentre altri pareri erano interlocutori o positivi. Nel maggio 2022, la Roma Nuoto ha presentato le proprie osservazioni, che non hanno ricevuto riscontro dall’amministrazione comunale. Questo ha portato a un primo ricorso al TAR, che ha giudicato inammissibile l’istanza ma ha ordinato al Comune di riaprire la Conferenza dei Servizi per esaminare le osservazioni presentate.
Nel settembre 2024, l’amministrazione ha riaperto la procedura e, dopo aver acquisito i pareri delle autorità competenti, la Conferenza dei Servizi si è conclusa con esito favorevole, seppur con alcune prescrizioni. Nel gennaio 2025, la Roma Nuoto ha presentato l’asseverazione del Piano Economico Finanziario e ha segnalato l’interesse di primari operatori per il finanziamento dell’opera, tra cui il gruppo Prelios.
Il ruolo dell’ANAC e il nuovo ricorso al TAR
Nonostante questi sviluppi, il Comune di Roma non ha ancora formalizzato la dichiarazione di pubblico interesse per il progetto. Il 10 marzo 2025, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha richiamato l’amministrazione capitolina, sottolineando l’assenza formale di progetti concorrenti ritualmente proposti e invitando il Comune a orientarsi verso la proposta che offre maggiori garanzie, identificata in quella della Roma Nuoto.

In assenza di risposte concrete da parte del Comune, la Roma Nuoto ha deciso di presentare un nuovo ricorso al TAR, contestando il silenzio dell’amministrazione riguardo alla conclusione del procedimento e sottolineando l’obbligo del Comune di assumere un provvedimento espresso sulla dichiarazione di pubblico interesse. La società sportiva evidenzia come i termini di legge per la conclusione del procedimento siano stati ampiamente superati, rafforzando la percezione di illegittimità nella condotta del Comune.
Parallelamente, la Società Sportiva Lazio, guidata dal presidente Claudio Lotito, ha manifestato interesse per la riqualificazione dello Stadio Flaminio, presentando un piano di prefattibilità. Tuttavia, secondo l’ANAC, non esistono al momento progetti concorrenti formalmente presentati oltre a quello della Roma Nuoto.
La vicenda dello Stadio Flaminio evidenzia le complessità legate alla riqualificazione di strutture storiche e la necessità di una gestione amministrativa trasparente ed efficiente. Il ricorso al TAR da parte della Roma Nuoto rappresenta un tentativo di sbloccare una situazione di stallo che perdura da anni, con l’obiettivo di restituire alla città di Roma un impianto sportivo di grande valore architettonico e culturale. La decisione del tribunale amministrativo potrebbe segnare una svolta significativa nel futuro dello stadio e nella gestione delle proposte di riqualificazione degli impianti sportivi storici nella capitale.