Un uomo, originario di Giuliano in Campagna, e il suo complice, hanno tentato di truffare due anziani. Ma la Polizia, con un pizzico di fortuna, ha sventato tutto
Un uomo e il suo complice sono stati arrestati dalla Polizia dopo aver tentato di realizzare la cosiddetta “truffa del finto nipote”. I due malviventi erano entrati in azione nella capitale, cercando di aggirare con l’inganno una coppia di anziani. Ma il caso e il pronto intervento delle forze dell’ordine, hanno evitato che la coppia venisse derubata.
A finire nel mirino dei due truffatori era finita una coppia di anziani coniugi, residente in località Aranova del comune di Fiumicino. Il modus operandi scelto, rispecchia alla perfezione quello generalmente usato in situazioni di questo tipo. Ma stavolta qualcosa è andato storto e la coppia ha avuto un pizzico di fortuna, imbattendosi casualmente in un funzionario delle forze dell’ordine, che li ha aiutati ad evitare la truffa, arrestando i due.
La truffa del finto nipote, di cosa si tratta?
I due anziani erano finiti nel mirino dei due truffatori, che tentavano di approfittare della loro buona fede, mettendo in scena la più classica delle truffe. Il trucco è ormai conosciuto ed è diventato molto diffuso tra i truffatori. Le vittime vengono raggiunte da una telefonata di un presunto parente molto allarmato, che elenca le sue enormi difficoltà. Spesso il “finto nipote” spiega di trovarsi con un forte debito da pagare e riesce a circuire le vittime in modo ingegnoso, conquistando la loro fiducia e allarmandoli. Lo scopo della storia è infatti di impietosire la vittima e metterle fretta. Dopo si passa alla richiesta di denaro. Al telefono viene spiegato che c’è poco tempo per saldare il debito, per evitare problemi ben più gravi. Il truffatore poi, spiega alle vittime che non può ritirare personalmente il denaro e che al suo posto verrà una persona di fiducia. Oppure le dice addirittura che questa persona l’accompagnerà in banca. Da qui l’ingresso in casa e la consegna dei soldi, il tutto molto in fretta, per evitare che la persona chieda consiglio e sia mesa in guardia.
La coppia arrestata dalla Polizia ha seguito alla perfezione questo schema. I due anziani, vittime della truffa, hanno ricevuto una chiamata da una persona che si sarebbe qualificata come il nipote. L’uomo, un 29enne originario di Giuliano in Campania e già noto alle forze dell’ordine per precedenti vicende giudiziarie, ha chiesto all’anziano di recarsi immediatamente e con urgenza all’ufficio postale di Aranova, località che fa parte del comune di Fiumicino. “Devi ritirare delle ricevute da parte di un corriere”, ha intimato al (finto) nonno. Alla nonna invece aveva dato un altro compito: raccogliere gioielli e contanti presenti in casa per pagare il pacco, comunicando che il tutto sarebbe stato ritirato da un “amico” che di lì a poco si sarebbe presentato presso l’abitazione.
L’incontro con il poliziotto: la truffa sventata
Spaventati e preoccupati per la sorte del nipote, i due si sono subito messi in azione. L’anziano è andato all’ufficio postale, ma si è imbattuto fortunatamente in un Agente della Polizia Penitenziaria libero dal servizio, che udite le conversazioni telefoniche dell’anziano, ha compreso immediatamente quanto stesse accadendo e ha convinto l’uomo a tornare immediatamente a casa con lui, avvertendo nel contempo la locale Stazione dei Carabinieri. La pattuglia dell’Arma, intervenuta immediatamente sul posto, è allora riuscita a sbarrare la strada al complice del telefonista che, dopo aver ritirato i preziosi, ha cercato di darsi alla fuga, venendo trovato ancora in possesso del bottino, stimato in circa 15.000 euro. Il 29enne è stato trasferito nel carcere di Civitavecchia.
I numeri delle truffe del finto nipote: un fenomeno in grande crescita
La storia a lieto fine, torna a far accendere i riflettori su una delle truffe più conosciute ed usate. Soprattutto nella capitale. Secondo i dati diffusi dalla Squadra mobile di Roma, vengono realizzati circa 5 tentativi al giorno nella Capitale che equivalgono a oltre 100 tentativi di truffa al mese. Alessandro Mennini, dirigente della sezione reati della Squadra Mobile di Roma, dichiarò qualche mese fa: “Queste truffe sono un fenomeno in netta crescita e vanno studiate bene, per cercare di evitarne altre”.