Una ragazza di quindici anni, con un passato problematico, viene violentata da un diciassettenne. Poi, una volta tornata a scuola, subisce un nuovo, doppio shock
Una storia incredibile, difficile da accettare e che si è consumata nel cuore della capitale. Una ragazza di quindici anni (con un passato burrascoso, che si è lasciata alle spalle dei problemi di salute che l’hanno condizionata e che le hanno fatto subire atti di bullismo e body shaming) è stata violentata da un coetaneo, che frequentava la sua stessa scuola. Una vola superato il dramma e tornata a scuola, a subito un’altra terribile violenza Per mano di un altro ragazzo.
Maria (nome di fantasia), ha quindici anni e si è trascinata problemi di alimentazione. La sua infanzia è stata una sorta di calvario: è stata bullizzata per il suo aspetto fisico, ha avuto problemi di salute che ha provato a risolvere attraverso un intervento medico. Ha vissuto anni con la sensazione di non piacere agli altri, di essere poco attraente. A quindici anni conosce Matteo (altro nome di fantasia) che si interessa a lei. Gli piace, escono insieme, si frequentano e sembra finalmente in grado di lasciarsi il passato alle spalle e di guardare al futuro con ottimismo. Matteo la invita ad uscire di nuovo, ma ad un certo punto abusa di lei.
Violentata nei bagni della metro
La violenza avviene nei bagni della Metro C. Maria è sconvolta, e a distanza di poche settimane scopre di essere rimasta incinta. Ne parla con i suoi genitori (che vivono in condizioni economiche disastrate e mantengono lei e sua sorella) e decide di abortire. La vicenda la segna dal punto di vista fisico e psicologico. Si prende una lunga pausa dalla scuola e dalle amicizie. A distanza di qualche settimana Maria prova a reagire. Dimentica la storia con Matteo e decide di provare ad andare avanti. A scuola conosce Fabio, un altro ragazzo di diciassette anni (che non frequenta Matteo) e inizia a frequentarlo.
La seconda violenza nel giro di poche settimane
Escono insieme, vanno a ballare: poi un pomeriggio Fabio la invita a casa sua per studiare. Ma era una trappola. Maria subisce una nuova violenza: prova a ribellarsi, ma non riesce ad evitare lo stupro. Il secondo, nel giro di poche settimane. Torna a scuola dove (visti i problemi del passato) è seguita da una professoressa di sostegno, alla quale racconta tutto. Quest’ultima parla con la preside, che però decide di non intervenire. Il ragazzo che l’ha violentata frequenta la stessa scuola e la dirigente opta per il silenzio. Spiega che la violenza è avvenuta fuori dal contesto scolastico e che preferisce evitare ulteriore clamore. Fabio poi ha assunto un atteggiamento particolare: piange, sembra essere lui la vittima di questa situazione, Secondo la ricostruzione fatta oggi dal Corriere della Sera, è la preside che fa notare a Maria che Matteo è in classe, è scosso, piange. Qualcuno dei docenti sentirebbe anche dire dalla vice preside: “In fondo è stata lei ad andare a casa del ragazzo”. Maria si innervosisce e risponde a muso duro: “Lui piange, e io che dovrei dire?”.
Maria denuncia tutti, ora entrambi i ragazzi sono indagati per violenza sessuale nell’indagine condotta dal pm Emilia De Bellis. La quindicenne è stata di recente ascoltata in incidente probatorio e, con molto dolore, ha ripercorso quei mesi terribili iniziati a maggio 2022, con la violenza subita nel bagno della metro C (una delle ultime fermate, ricorda la vittima) e poi la violenza consumata a casa del secondo ragazzo. “Dicevo no, ma lui mi teneva ferma. Tempo dopo mi ha chiesto scusa. E poi ci ha provato di nuovo. Stavolta l’ho fermato”, ha detto agli inquirenti durante l’interrogatorio. , racconta ai magistrati. Fabio poi, racconta tutto agli amici. “Se ne è vantato, l’ho sentito io”, ha ribadito Maria.