Anche nella Capitale sta per sorgere un palazzo completamente green e ecosostenibile, una foresta verticale che rappresenterà la risposta romana all’edificio simbolo del capoluogo lombardo
Sarà un complesso a prevalente uso residenziale, una “foresta abitata” in piazza dei Navigatori, in una zona urbanizzata a ridosso della via Cristoforo Colombo, con terrazzi dotati di piscine. Dopo il bosco verticale di Boeri a Milano e il Condominio 25 verde di Luciano Pia a Torino, anche la capitale d’Italia accoglierà uno spazio nuovo, con alberi e arbusti.
Sono scattati a luglio i cantieri in via Cristoforo Colombo proprio nei pressi dell’ex Fiera di Roma in un quadrante in forte riqualificazione. Palazzi come tronchi di alberi e attici ricoperti da un bosco senza dimenticare aree relax, coworking e commerciali. L’obiettivo secondo il Comune di Roma è innalzare la qualità dell’edilizia della città.
Roma come Milano
Sorgerà a Roma, nel punto in cui la grande Via Cristoforo Colombo incrocia Via delle Sette Chiese, FO.RO, la nuova opera di Mario Cucinella Architects nella Capitale che, dopo aver inaugurato alcune delle sedi del Rettorato dell’Università Roma Tre, ha voluto rappresentare un salto nel futuro dell’urbanistica romana. Ispirato al famosissimo oramai bosco verticale di Milano anche la Capitale avrà il suo edificio residenziale green ecosostenibile, è stata chiamata la foresta abitata per fare capire come sarà la nuova struttura. La struttura dell’edificio è infatti pensata come se fosse quella di un albero. Ai primi piani si trovano uffici e spazi commerciali che lo radicano a terra, ai piani superiori invece le residenze che costituiscono il fusto e da cui si estendono come rami le logge con ampi terrazzi panoramici ricchi di vegetazione. L’edificio, che si sviluppa su 12 livelli fuori terra, viene concepito appunto come una sorta di “foresta abitata”, un accostamento di steli e tronchi di altezze diverse, la frammentazione del volume, i giochi di convessità dei profili, le tensioni cromatiche generano un manufatto che ricorda una corteccia. Il progetto sin dalle prime fasi si è orientato verso l’utilizzo, per quanto possibile, di sistemi costruttivi a secco, allineandosi alla visione secondo la quale gli edifici contemporanei, per non gravare ulteriormente sul patrimonio edilizio, debbano essere parzialmente o completamente smontabili o riadattabili a diversi usi e funzioni, il tutto con il minor impatto sull’ambiente.
Come un’oasi nel cuore della città
L’idea è quella di realizzare un’ oasi nel caos della città. Il palazzo è infatti pensato per accogliere molti arredi verdi, con alberi e piante a formare una sorta di copertura boschiva sull’ultimo piano, riservato agli attici. ll progetto mira ad accogliere le suggestioni naturali provenienti dal paesaggio circostante: “una sorta di foresta abitata, un accostamento di steli e tronchi di altezze diverse“. Un simbolo dell’architettura romana e di rigenerazione, come lo ha definito l’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia. Verrà posta la massima attenzione alla sostenibilità ambientale: per minimizzare l’impatto sull’ambiente saranno adottate una serie di strategie come la permeabilità ai venti, l’illuminazione naturale, la raccolta delle acque meteoriche e la produzione di energia da fonti rinnovabili direttamente dallo stesso edificio.