Importanti novità sul fronte delle pensioni: che cos’è Quota 92 e quali sono i requisiti per beneficiarne? Le ipotesi.
Di riforme pensionistiche si parla in continuazione e i vari governi che si susseguono cercano di strutturare misure sempre differenti con l’obiettivo ultimo di arrivare a superare le regole stringenti della legge Fornero. Si tratta di un percorso che va però a scontrarsi con la limitata disponibilità di risorse economiche, rendendo di fatto poco concretizzabile una riforma completa dell’universo pensionistico e consentendo invece di intervenire con agevolazioni specifiche rivolte ad alcune altrettanto specifiche categorie di lavoratori.
Basti pensare alle possibilità di andare anticipatamente in pensione introdotte negli ultimi anni, da Opzione Donna all’Ape Sociale fino a Quota 103. Vi sono però sempre nuove idee e una di esse ha come obiettivo offrire, rispetto alla legge Fornero, una maggior flessibilità senza andare ad appesantire i conti pubblici. Stiamo parlando di Quota 92: scopriamo dunque di che cosa si tratta.
Pensioni e Quota 92: che cos’è e quali sono i requisiti
La proposta in questione prevede una vera e propria riforma delle pensioni, migliorativa per i lavoratori ma che vada a limitare ai minimi termini la spesa previdenziale. Si tratta ad oggi di un’ipotesi, ma se ne sta parlando molto proprio per i benefici che essa consentirebbe di generare. Infatti l’idea alla base è consentire ai lavoratori stessi di scegliere, all’interno di una lunga finestra temporale, il momento più consono per andare in pensione, andando però a penalizzare chi dovesse decidere di uscire prima di una specifica età, riducendo dunque l’importo dell’assegno mensile.
Di fatto Quota 92 permetterebbe, a patto di aver accumulato almeno 25 anni di contributi, di scegliere entro una range di 10 anni quando smettere di lavorare, uscendo di fatto dal lavoro con 67 anni e 25 di contributi ma permettendo di farlo anche prima o dopo questa età. Quota 92 infatti consentirebbe il pensionamento dai 62 anni di età e fino a un massimo di 72 anni, penalizzando tutti coloro che dovessero decidere di smettere di lavorare tra i 62 e i 67 anni.
Questo sistema è pensato per andare a sostituirsi alla pensione di vecchiaia che prevede 20 anni di contributi e almeno 67 anni. La finalità di Quota 92 è duplice: garantire da un lato una flessibilità nel sistema pensionistico senza che questa vada a compromettere la sostenibilità economica del sistema stesso che la legge Fornero assicura, dall’altro superare le opzioni di flessibilità attuali, ovvero Quota 100 e Opzione Donna, con una legge che vada oltre la legge Fornero in vigore dal 2011.