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Ricerca scientifica, l’allarme: chiudere le porte alla Cina è un errore

Si sta facendo un gran dibattito sulla possibilità di riaccendere la Via della Seta in ambito universitario, ma ci sono pochi pro e tanti contro

Una via che non sembra più tanto percorribile. E’ quella che porta diretta l’Italia fino in Cina, una specie di “Via della Seta”, ma molto più intricata e molto più velenosa. Tra i due paesi ci sono tante trattative, tante sinergie e tanti dialoghi aperti o meglio che si vorrebbero fossero aperti. Le alte sfere c’entrano fino a un certo punto, anche se sono ovviamente coinvolte in questo discorso, ma tutto si svolge a Roma e molto arriva anche a Pechino, visto che si tratta della cosiddetta “diplomazia scientifica” che tanti non sanno cosa sia.

La Via della Seta tra Italia e Cina (Ansa Romacityrumors.it)

 

Una sorta di scambio culturale a livello universitario dove professori e non solo, anche specialisti lavorano e studiano insieme per scambio culturale, ma anche per lavorare a progetti importanti che possono essere legati a scienza, ambiente e tanto altro legato alla ricerca. Un qualcosa che fino a qualche tempo fa era abitudinario, ma adesso sta diventando perfino rischio e controproducente, tanto da essere ritenuto un argomento sensibile, quasi al limite dello spionaggio. Si, avete capito bene. Questi sono io timori, anche perché per quanto avvenuto nel recente passato i livelli sono di guardia.

“E’ un peccato non poter collaborare e condividere con la Cina”

Il momento cui Meloni e Xi si sono incontrati (Ansa Romacityrumors.it)

 

I timori, insomma, sono alti e non mancano. Ma in ogni situazione ci sono i pro e i contro, ed è su questo che l’ex Ministra Maria Chiara Carrozza si fossilizza e cerca di capire come poter proseguire la collaborazione, anche se spiega: “Se ci verrà chiesto per motivi strategici di non poter più proseguire il cammino e la collaborazione con la Cina, lo faremo, ma potrebbe rivelarsi un errore non poter più collaborare con loro a livello universitario“.

Le parole sono della presidente del Centro Nazionale di Ricerca, il Cnr, che guarda con un po’ di preoccupazione questa chiusura alla Cina. Che non è totale, ma non permette di poter condividere più alcune cose, anche perché ci sarebbe stato il furto di materiale sensibile e quindi non si vuole rischiare. Il canale resta comunque aperto, ma è una porticina che si sta chiudendo sempre di più.

Daniele Magliocchetti

Lo so, è un sogno un po' bizzarro, ma da piccolo sognavo di fare l'inviato di guerra, mi perdevo nei racconti di Ettore Mo, meraviglioso inviato del CorSera, su questa scia sono diventato un giornalista, meglio dire cronista (esistono solo le notizie), scrivendo e raccontando sport (principalmente), ma anche cronaca e politica per Ultime Notizie, Ansa, Repubblica e Messaggero, cartaceo e on line, contestualmente facevo (e faccio) anche radio passando per Radio Incontro, Radio Globo, Radio Sei, Radio Incontro Olympia ora solo Radio Olympia. Da sempre curioso del mondo e di chi ne fa parte.