È stato pubblicato il Programma nazionale esiti 2023, che individua i migliori ospedali del territorio italiano.
La sanità è uno dei settori maggiormente al centro del dibattito pubblico in Italia. Negli ultimi anni c’è stato un serio problema di liste d’attesa infinite, con persone che vedevano le proprie visite programmate a mesi (se non anni) di distanza. Questa grave situazione sta rendendo gettando un’ombra su quello che, fino a pochi anni fa, era considerato uno dei servizi sanitari migliori al mondo.
Le eccellenza negli ospedali italiani esistono eccome, nonostante i tanti casi di malasanità di cui si sente parlare sempre più spesso ultimamente. In questi giorni l’Agenzia nazionale dei servizi sanitari ha pubblicato il “Pne – Programma nazionale esiti 2023“, un documento che riassume la situazione della sanità italiana e evidenzia quali sono i migliori ospedali per ogni singola area d’intervento.
Le eccellenze in ambito sanitario in Italia
Per quanto riguarda l’area cardiovascolare, cioè quella che si trova a trattare condizioni come infarti, scompensi cardiaci e bypass aorto-coronarici, un solo ospedale ha ricevuto la qualifica di “Livello di qualità molto alto”: l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze. Sono stati giudicati di “Livello alto” (tra gli altri) l’Ospedale Mauriziano Umberto I (Torino), il Centro Cardiologico Fondazione Monzino (Milano), gli Ospedali di Treviso, Mestre e Vicenza e il Policlinico Universitario A. Gemelli (Roma).
Per quanto riguarda il trattamento dei tumori ci sono stati ben quattro istituti classificati con il “Livello di qualità molto alto”: l’Ospedale di Mestre, l’Azienda Ospedale Università di Padova, lo Stabilimento Umberto I (Ancona) e il Policlinico Universitario Gemelli (Roma).
La classifica degli ospedali migliori per il trattamento di condizioni nell’area muscolo-scheletrica ha visto invece al vertice l’Ospedale Maggiore Chieri in provincia di Torino, seguito dal Presidio Sanitario Gradenigo (sempre a Torino), e il Policlinico San Marco Osio Sotto di Bergamo.
Per quanto riguarda il parto e i punti nascita, l’unica regione che ha raggiunto un “Livello di qualità molto alto”, considerando complessivamente tutte le strutture, è l’Emilia-Romagna. Il dato preoccupante è che ci sono ben nove regioni in cui nessuna struttura raggiunge questo livello di qualità: Valle d’Aosta, Liguria, Lazio, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
Il Pne è, come tutti gli anni, un documento utile per comprendere l’andamento della qualità delle strutture sanitarie nel nostro paese. Il dottor Domenico Mantoan, direttore generale di Agenas, si augura che questo rapporto possa essere la base su cui, nei prossimi anni, le varie istituzioni lavorino in sinergia per migliorare la situazione, in particolare affrontare la riprogrammazione dell’offerta sanitaria e la riorganizzazione del sistema previste nell’ambito delle azioni del PNRR.