Per il 2024 è previsto uno stravolgimento in tema pensioni anche se al momento la situazione sembra molto più difficile del previsto.
Alcune soluzioni saranno quelle esistenti, altre invece saranno nuove ma nel complesso ciò che emerge sicuramente è una condizione complessa, da Quota 103 all’Ape sociale, all’Opzione donna, sono molte le questioni modificate.
La 103 è stata confermata, sembrava destinata a tramontare ma invece è stata penalizzata, pur restando. Per quanto riguarda Ape sociale e Opzione donna invece è disposta la proroga per un altro anno, ma ci sono comunque varie opzioni.
Come cambieranno le pensioni dal prossimo anno
Volendo guardare al 2024 e quindi alle variazioni rispetto ad oggi per il pensionamento sicuramente, sia per i privati che per i lavoratori del pubblico ci saranno cambiamenti importanti. La Quota 103 è la prima ad essere modificata, anche se è stata rinnovata. Si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi, tuttavia cambia sia la maturazione degli stessi che i tempi di uscita perché il lasso di tempo tra i due deve essere di 7 per i primati e 9 per i pubblici, quindi a differenza degli anni previsti in precedenza.
Fissato il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro nella misura specifica dei 5 mila euro. Altra variazione riguarda proprio l’importo finale, questo sarà determinato infatti in base solo ai contributi reali maturati, quindi non tutti quelli presenti nel fascicolo previdenziale ma solo quelli che sono riportati alla voce contributivo. Coloro che vanno in pensione prima potranno accedere al tetto massimo di 2250 euro e non oltre. Coloro che restano sul posto di lavoro avranno accesso al Bonus Maroni quindi uno stipendio netto più elevato.
Per quanto concerne l’Ape sociale questo viene esteso per un altro anno, tuttavia non si ottiene più dai 63 anni ma da 63 anni e 5 mesi con 36 di contributi o 30 per coloro che sono in condizione di disagio economico quindi sia dal punto di vista strettamente finanziario oppure per chi si trova ad assistere un parente con legge 104 o disabili, chi svolge lavori usuranti, ecc. L’Opzione donna subisce una stretta. Questa via d’uscita dal mondo del lavoro in modo anticipato porterà ad una penalizzazione fino al 25%, con la possibilità di andare in pensione prima con 35 anni di contributi e 59 anni.
Ma cosa accade alla pensione di vecchiaia? Questa resta all’età di 67 anni, quindi la soglia dell’età uguale per tutti e un minimo contributivo di 20 anni. Per la pensione anticipata con anzianità contributiva invece sono previsti 42 anni e 10 mesi di contributi, per le lavoratrici 41 anni e 10 mesi. Ci sono altri anticipi ma differenti, ad esempio per chi ha iniziato a lavorare precocemente prima dei 19 anni, quindi in questo caso è prevista Quota 41, per quanto riguarda i lavoratori di settori gravosi resta il pensionamento anticipato, lo stesso per i lavoratori usuranti, in questo caso vi è quota 97.6 ovvero 61 anni e 7 mesi con 35 di contributi ma queste sono poi condizioni specifiche e settoriali.