Le regole per andare in pensione possono variare nel caso in cui vi sia un problema di salute: cosa succede e come cambiano i requisiti.
Non esiste soltanto la pensione di vecchiaia, raggiungibile sulla base dei requisiti della legge Fornero a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi versati. Nell’arco degli ultimi anni sono state infatti introdotte misure alternative che forniscono la possibilità di interrompere il lavoro prima del tempo sfruttando i meccanismi della pensione anticipata.
Si tratta di strumenti ad hoc introdotti nell’impossibilità momentanea di procedere con una riforma delle pensioni strutturale, e destinate a specifiche categorie. Nel caso della disabilità, ad esempio, si potrebbe iniziare a ricevere la pensione molti anni prima del previsto. Scopriamo in quale modo e quali sono i requisiti che occorre rispettare.
Pensione e problemi di salute: come cambiano i requisiti
Poter ottenere un trattamento pensionistico con requisiti più accessibili è un po’ il sogno di tutti, ma solo alcuni lavoratori possono accedervi e iniziare a ricevere la pensione al superamento dei 60 anni di età, ben sette anni prima dei requisiti “classici”. La misura in questione è per la verità attiva già da alcuni anni, ma ha subito modifiche importanti sia per quanto riguarda i requisiti che le categorie di lavoratori, o meglio di lavoratrici, che possono sfruttarla. Inoltre, molte persone potrebbero ad oggi non conoscerla ancora pur avendo i requisiti idonei per utilizzarla.
Stiamo parlando di Opzione Donna, misura sperimentale attraverso la quale si riconosce alle lavoratrici caregiver la possibilità di ottenere con ridotti requisiti un trattamento pensionistico. Le lavoratrici che si prendono cura di un parente disabile, infatti, potranno andare in pensione a 61 anni (in precedenza la soglia minima era di 60 anni) compiuti entro il 31 dicembre 2023.
Tale soglia si riduce a 60 con un unico figlio e a 59 anni nel caso i figli siano almeno 2. Occorre poi aver raggiunto entro fine 2023 i 35 anni di contributi. A questo punto occorrerà, a partire dalla data di maturazione dell’ultimo requisito, attendere per un periodo di 12 o 18 mesi rispettivamente per le lavoratrici dipendenti e per le autonome; la cosiddetta “finestra”.
Inoltre al momento della richiesta di prepensionamento occorre assistere da almeno sei mesi o il coniuge oppure un parente di primo grado convivente o di secondo grado convivente, il tutto sulla base di specifici requisiti di età e di gravità dell’invalidità riconosciuta, oppure soffrire di una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%. Pertanto oltre alle caregiver anche le lavoratrici con invalidità potranno sfruttare Opzione Donna.