Omicidio di Tor Bella Monaca: fermato il presunto killer

Il 14 settembre scorso Daniele Di Giacomo fu ucciso con diversi colpi di pistola in pieno giorno. Alla base dell’omicidio ci sarebbe un doppio movente. La ricostruzione

Nel giorno in cui a Tor Bella Monaca si è registrato un importante blitz delle forze dell’Ordine, che ha permesso di smantellare due importanti piazze dedite allo spaccio di stupefacenti, le forze dell’ordine hanno anche effettato un importante arresto, fermando il presunto colpevole dell’omicidio di Daniele Di Giacomo, il 38enne freddato il 14 settembre scorso mentre si trovava fermo ad un semaforo, all’interno della sua autovettura.

L’omicidio di Daniele Di Giacomo, freddato a Tor Bella Monaca in pieno giorno – Roma.Cityrumors

Di Giacomo, che gestiva un autonoleggio in zona Casilino, è stato freddato in via Paolo Ferdinando Quaglia. Si trovava all’interno di un Suv, con la sua fidanzata, quando intorno alle ore 17.30, uno scooter si è affiancato all’autovettura. Un sicario ha sparato quattro colpi di pistola. A distanza di un mese dall’omicidio, la Squadra Mobile ha effettuato un arresto, trovando il presunto colpevole.

Il doppio movente: sentimentale ed economico

Si tratta di Valentino Ruggiero, un ragazzo di 30 anni. Il Pm Paolo Ielo la ha accusato di omicidio volontario premeditato. Alla base dell’agguato mortale ci sarebbe un doppio movente, economico e sentimentale. Ruggiero aveva un forte debito con Di Giacomo (circa 20.000 euro), che aveva ripagato solo in minima parte. La vittima poi, aveva intrapreso una relazione sentimentale con l’ex fidanzata del presunto killer. Per ricostruire cosa è accaduto in quei terribili minuti, è stata decisiva la testimonianza della donna, che si trovava in macchina con la vittima. Secondo il racconto della 26enne, Di Giacomo avrebbe fatto scudo con il suo corpo proteggendola dai colpi di pistola del killer. Il gip Alessandro Arturi nell’ordinanza afferma che Ruggiero è “uno degli autori dell’efferato delitto, probabilmente anche col ruolo di esecutore materiale, certamente ideatore e regista dell’operazione criminale”.

Per il giudice, l’assassinio di Di Giacomo è ”il risultato di un piano deliberato e preventivamente organizzato e certamente non di un’azione estemporanea e improvvisata”. Oltre al movente economico e al forte debito contratto e non ancora ripagato, l’aspetto sentimentale risulta essere preminente. Il giudice scrive che l’indagato “nutriva più di un sospetto sul fatto che avesse intrapreso una relazione con Di Giacomo ma che tale frequentazione fosse iniziata quando formalmente il loro rapporto era ancora in vita e, in più, fosse stata la causa della sua definitiva rottura”. Particolare confermato da alcuni messaggi che il killer ha inviato nei giorni precedenti all’agguato, sul telefono della ex. “È guerra aperta – scrive alla donna – con questi me ce devo ammazzá”.

Svolta nel delitto di Tor Bella Monaca – Roma.Cityrumors.it

La pista legata al movente passionale è stata battuta sin dalle prime ore. Carmelo Lavorino, criminologo e Direttore del CESCRIN (Centro Studi Investigazione Criminale), si lanciò ai nostri microfoni in una previsione quanto mai azzeccata:  “Ci troviamo di fronte al classico omicidio avvenuto per un movente passionale – ha sottolineato Lavorino – gelosia esplosa, odio contro la donna che ha lasciato il killer e nei confronti dell’uomo che ha preso il suo posto. Il numero dei colpi esplosi contro la vittima è alto e questo significa la volontà di uccidere, di odio totale e la voglia di distruggere il rivale. Probabilmente lo avrà colpito al volto o allo stomaco. Sicuramente verso zone vitali. Ci troviamo, quindi, di fronte all’omicidio di un soggetto che si è procurato l’arma al mercato nero. Queste persone purtroppo non hanno considerazione dei diritti altrui e della legge“.

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