Sull’uso del contante interviene a gamba tesa l’Unione Europea: ecco il regolamento approvato da Bruxelles e già in vigore.
In Italia, da tempo, si fa un gran parlare della limitazione sull’uso del contante, una linea molto divisiva anche a livello politico. Oggi, però, sulle regole del cash e dei pagamenti elettronici entra a gamba tesa l’Unione Europea. Ecco le nuove regole e chi dovrà adeguarsi e rispettarle al più presto.
Come detto, il tema dell’uso del contante è molto divisivo, in Italia, più che altrove. Gli altri Paesi – europei, ma anche extracomunitari – hanno già, di fatto, limitato sensibilmente l’uso del cash. Anche per spese di piccolo importo, il pagamento con carta è ormai routine. Nel nostro Paese, invece, l’uso del contante continua a essere abbastanza comune. Anche la politica – una parte politica – lo difende, puntando il dito, invece, contro chi lo criminalizza.
Dall’altro lato, invece, c’è chi da tempo caldeggia una politica economica cashless. Tutto questo, negli intendimenti di chi segue questa scuola di pensiero, dovrebbe mitigare le irregolarità finanziarie, contrastare il lavoro nero, ma anche l’evasione fiscale che nel nostro Paese è una vera e propria piaga che frena lo sviluppo e impedisce l’effettiva implementazione di servizi pubblici essenziali e adeguati su tutto il territorio nazionale, ma, soprattutto, a determinate latitudini. Ora, però, l’Unione Europea interviene in maniera decisa: ecco, quindi, chi è interessato dal nuovo limite imposto.
Limite del contante: il diktat dell’Unione Europea
Dal 9 luglio scorso, infatti, è entrato in vigore il Regolamento UE n. 1624/2024 che fissa la soglia per l’uso del contante a 10.000 euro. L’articolo 80 del regolamento definisce che chi commercia beni o fornisce servizi può accettare o effettuare pagamenti in contante fino a 10.000 euro o l’equivalente in altre valute. Questa regola si applica sia a transazioni singole sia a operazioni multiple collegate tra loro.
Com’è noto, la legiferazione europea si ripercuote, inevitabilmente, sugli Stati membri. Gli Stati membri dell’UE, tuttavia, hanno la facoltà di introdurre limiti inferiori, previa consultazione con la Banca Centrale Europea, come previsto dalla decisione 98/415/CE del Consiglio. Tali limiti devono essere notificati alla Commissione Europea entro tre mesi dalla loro introduzione.
Ovviamente, i trasgressori saranno puniti con delle sanzioni che saranno a discrezione degli Stati membri, ma, comunque, sempre commisurate alla violazione commessa. Il regolamento prevede comunque alcune eccezioni alla soglia dei 10.000 euro. Non si applica ai pagamenti tra privati che non agiscono nell’esercizio di una professione, né ai pagamenti o depositi effettuati presso banche, emittenti di moneta elettronica e prestatori di servizi di pagamento. Il regolamento diventerà definitivamente applicabile in tutti i Paesi UE a partire dal 10 luglio 2027.