È stata da poco annunciata una nuova tassa sul patrimonio personale, sgomento tra i contribuenti: ecco che cosa succederà.
In arrivo pessime notizie per i contribuenti di tutta Italia. Alle tante tasse che già oggi gravano e non poco sulla situazione economica e finanziaria, presto andranno ad aggiungersi nuove imposte sul patrimonio personale che potrebbero portare a svantaggi enormi per alcune categorie di cittadini. La notizia è stata da poco resa pubblica e da subito ha iniziato a far parlare e non poco.
Ecco tutto quello che dovete sapere sull’imponibile e sulle quote che variano in base al tipo di patrimonio che si ha a propria disposizione sul conto corrente. Così facendo non avrete più dubbi e saprete quanto dovrete pagare in più e a partire da quale periodo dell’anno. Si tratta dell’ennesima bastata di cui bisognerà tener conto per una situazione che richiede sempre più attenzione e che porterà all’esigenza di risparmiare ulteriormente.
Nuova tassa sul patrimonio: le cifre e da quando entra in vigore
Una nuova tassa che è stata pensata per poter essere applicata in base al tipo di patrimonio personale a propria disposizione e che andrà ad interessare alcune categorie di cittadini: è questa la proposta che è stata avanzata da Oxfam e il cui appello verrà ripresentato in vista del prossimo G7 che si terrà a giugno in Puglia. Ma quali saranno i cittadini impattati?
Nello specifico, stiamo parlando della tassa per i super ricchi dedicata allo 0.1% della popolazione italiana, che possiede una ricchezza di quasi tre volte superiore rispetto a quella detenuta dalla metà più povera del Paese, che interesserebbe una platea totale di circa 50mila persone il cui patrimonio netto individuale è superiore a 5 milioni di euro. Questo potrebbe generar un gettito aggiuntivo fino a 15,7 miliardi di euro all’anno.
E se la tassa venisse estesa al 0,5% della popolazione, i proventi raggiungerebbero i 23 miliardi di euro. Sempre stando alla proposta, questi fondi raccolti potrebbero essere utilizzati per migliorare la sanità pubblica e l’istruzione, così da contestare il lavoro precario e affrontare al contempo i cambiamenti climatici in Italia. Staremo a vedere se il tutto verrà approvato o se il dibattito porterà ad una scelta differente. Qualora dovesse arrivare l’ok però, si parlerà di come imporre la tassa e da quando il tutto potrebbe venire reso effettivo.