Infuria la battaglia politica intorno all’ex Tmbt Salario. Secondo Fratelli d’Italiae 5Stelle, la Giunta Gualtieri “deve cambiare idea”
Non c’è pace intorno all’ex Tmb Salario. La struttura, chiusa definitivamente dal 2019 dopo essere andato più volte a fuoco e al centro di infinite polemiche con i residenti per i miasmi continui che si sprigionavano, torna al centro de dibattito politico. In una nota, il presidente della commissione Trasparenza di Roma Capitale e consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Federico Rocca, chiede alla Giunta Gualtieri di “cambiare idea sull’ex Tmb Salario”.
Rocca riprende le dichiarazioni dell’Assessore all’ambiente di Roma Capitale Sabrina Alfonsi, che nel gennaio del 2022 lasciava intendere che l’area sarebbe stata in breve tempo bonificata, confermando la volontà di demolire l’impianto. Oggi la situazione sembra essere completamente diversa. “Il 7 gennaio del 2022 – afferma Rocca in una nota – l’Assessore all’ambiente di Roma Capitale Sabrina Alfonsi dichiarava ‘L’ipotesi che stiamo condividendo è quella di procedere, grazie ai finanziamenti della Regione Lazio e alle risorse del Pnrr, alla bonifica integrale dell’area, inclusa la demolizione dell’impianto Tmb. In parallelo, avvalendoci della collaborazione delle Università, avvieremo la progettazione di un grande polo cittadino per attività destinate all’economia circolare, per il riuso e il riciclo dei materiali, e un un parco pubblico. Una parte dell’area – ha sottolineato Alfonsi – continuerà ad ospitare le attività del Centro di Servizio Ama, come la sede zonale, il rimessaggio e l’officina dei mezzi, un’isola ecologica a servizio del quartiere. Un’idea molto ambiziosa che vogliamo rappresenti la punta avanzata del progetto di economia circolare che vogliamo attuare per rendere Roma una città più sostenibile’.
Rocca: “La situazione è cambiata”
Ma la situazione, secondo quanto riferisce Rocca, sembra essere diversa. Il presidente della commissione Trasparenza di Roma Capitale ha convocato una riunione per fare chiarezza sul nuovo progetto presentato dall’Ama e “del quale abbiamo appreso solo attraverso gli organi d’informazione, è emersa la volontà di creare un nuovo impianto industriale per il trattamento dei materiali derivanti dallo spazzamento e della pulizia delle caditoie. Viene accantonata anche l’ipotesi di demolire il vecchio Tmb, mentre per la realizzazione del parco sono ancora in alto mare in attesa di un accordo con l’Università di Roma Tre per realizzare un progetto di riqualificazione che però ancora non c’è così come non ci sono i fondi”.
Rocca: “Il territorio aspetta altre risposte”
“Quindi – prosegue Rocca – ai cittadini e a tutte le attività che per anni hanno convissuto con il Tmb Salario per ora sarà regalato entro il secondo trimestre del 2025 un nuovo impianto per il trattamento e il recupero dei rifiuti, per ora il parco può aspettare anche perché a 5 anni dall’incendio l’amministrazione sta ancora eseguendo le indagini di analisi dell’area. Non è questa la risposta che il territorio si attendeva dopo anni di inquinamento ambientale e soprattutto non è in questo modo che ci si confronta e si dialoga con i cittadini”.
Il consigliere comunale chiude con una speranza. £Il mio auspicio è che la Giunta Gualtieri si fermi e riveda questa ipotesi, poiché i quartieri che hanno già dato molto alla causa dei rifiuti di Roma, ora meritano attenzione e risposte di tutela e salvaguardia ambientale e non nuovi impianti”, conclude Rocca.
Movimento 5Stelle: “Un clamoroso dietrofront del Comune”
Anche il Movimento 5Stelle si allinea alla protesta di Fratelli d’Italia e lancia l’allarme sul Tmb Salario. In una nota, il capogruppo capitolino della Lista Civica Virginia Raggi Antonio De Santis i consiglieri M5S del Municipio 3 Dario Quattromani e Marina Battisti, dichiarano: “Registriamo un clamoroso e inaccettabile dietrofront dell’Amministrazione Gualtieri sulla questione tmb Salario. Durante l’odierna Commissione Trasparenza – continua la nota – è infatti emerso che l’intenzione del Campidoglio è quella di realizzare un impianto di trattamento rifiuti e non, come promesso ai romani, un progetto green utile anche a simboleggiare il superamento di anni di inquinamento per i cittadini di quell’area. L’ennesima promessa infranta da un’Amministrazione che costringe i cittadini di questo quadrante a un doloroso e quanto mai inopportuno ‘ritorno al passato’ interrottosi con l’incendio degli impianti del 2018. Uno strano modo di porre in essere quegli ideali di ecosostenibilità tanto sbandierati da questa Giunta e, di fatto, mai posti concretamente in essere”.