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Morto Papa Francesco, dramma a Roma per il Santo Padre

Roma si è svegliata oggi con un silenzio diverso. Non uno di quelli legati alla quiete delle prime luci del mattino, ma un silenzio denso, carico, quasi irreale.

Una notizia, di quelle che fanno male anche se in qualche modo ce le si aspetta: Papa Francesco è morto. La conferma è arrivata dal Vaticano, e in pochi minuti ha fatto il giro del mondo.

Morto Papa Francesco, dramma a Roma per il Santo Padre (ANSA) Roma.CityRumors.it

Ma è a Roma, città che lo ha accolto come vescovo e come figura spirituale universale, che l’eco di questo addio ha colpito più forte.

Sin dalle prime ore del giorno, la città è cambiata. Le strade attorno a San Pietro si sono riempite di persone, alcune con lo sguardo smarrito, altre in silenziosa preghiera. Non serve essere credenti per avvertire il vuoto che lascia una figura come il Santo Padre, soprattutto quando si tratta di un uomo che ha saputo parlare a tanti, anche fuori dai confini della Chiesa.

Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, era arrivato al soglio pontificio nel 2013, con uno stile subito riconoscibile: diretto, umano, persino ironico a volte. Aveva scelto di vivere a Santa Marta invece che negli appartamenti papali, aveva preferito la semplicità dei gesti ai formalismi. E proprio per questo era entrato nel cuore di molti. Non solo dei fedeli, ma anche di chi nel Papa vedeva un punto di riferimento morale.

Ultimi mesi difficili

Negli ultimi mesi le sue condizioni di salute avevano preoccupato, ma fino a pochi giorni fa continuava a lavorare, a ricevere, a scrivere. Poi, il peggioramento improvviso. Il decesso è avvenuto nella notte, in Vaticano, assistito da medici e collaboratori fidati. Le informazioni ufficiali parlano di un collasso cardio-respiratorio, legato a complicazioni già note, ma sarà il comunicato medico atteso nelle prossime ore a dare più chiarezza.

Ultimi mesi difficili (ANSA) Roma.CityRumors.it

Nel frattempo, Roma si prepara a un momento storico. L’organizzazione dei funerali è già partita: saranno giorni complessi, tra afflusso di fedeli da tutto il mondo, misure di sicurezza speciali e cerimonie solenni. Le autorità italiane stanno lavorando a stretto contatto con il Vaticano, e già si parla di un piano straordinario per la viabilità e per l’accoglienza delle delegazioni straniere.

Chi era in piazza oggi ha raccontato un’atmosfera quasi irreale. Alcuni si sono portati da casa immagini, rosari, bandiere. Altri sono arrivati senza dire una parola, solo per esserci. «Era il Papa del popolo», ha detto una signora anziana, seduta sul muretto accanto al colonnato. Ed è difficile darle torto.

Cosa resterà di Francesco? Forse quella sua capacità di non giudicare, di ascoltare davvero. O forse il suo sguardo gentile, che sapeva passare attraverso lo schermo e farti sentire visto. Ognuno porterà con sé qualcosa.

E ora? Ora è il tempo del cordoglio, ma anche della memoria. Resta una città che si stringe attorno alla sua figura, e un mondo che guarda a Roma con il cuore sospeso. Chissà cosa avrebbe detto lui in un momento come questo. Forse qualcosa di semplice, di vero. Come ha sempre fatto.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.