Maxi sequestro ad una famiglia di imprenditori romani: confiscati 10 milioni di euro

Un imprenditore romano, la moglie ed il figlio, che operano nel settore immobiliare e dei rifiuti, sanzionati dal Tribunale. 

Un duro colpo inflitto ad una famiglia di noti imprenditori romani operante nel settore immobiliare e dei rifiuti. Il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma, su proposta del Procuratore della Repubblica di Roma e del Questore di Roma, ha infatti effettuato un maxi sequestro di beni per un valore totale di oltre dieci milioni di euro.

Maxi sequestro del Tribunale ad una famiglia di imprenditori romani nel settore rifiuti ed immobiliare – Roma.Cityrumors.it

La decisione fa seguito ad un provvedimento simile che il Tribunale emise nel 2022, quando il nucleo familiare era stato coinvolto nell’inchiesta Dark Side. A finire sotto l’occhio del ciclone sono un imprenditore romano di 79 anni, la moglie e il figli di 45 anni. La famiglia gestiva un’azienda operante nel settore della gestione dei rifiuti e dell’immobiliare. Il provvedimento è stato eseguito dalla Polizia di Stato del Servizio Centrale Anticrimine e dall’Amministrativa. 

L’operazione Dark Side iniziò ufficialmente nel 2017 e venne condotta dalla Polizia di Stato con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma: anche in quel caso la famiglia di imprenditori romani venne coinvolta nelle indagini e fu colpita da un enorme sequestro di beni. Gli inquirenti scoprirono un sodalizio criminale particolarmente attivo in operazioni illecite legate a smaltimento dei rifiuti: vennero scoperti diversi  sversamenti abusivi, anche rifiuti di natura tossica e con grossi profitti illegali.

Le indagini portarono alla scoperta di un’impresa operante ad Ardea e legata agli stessi imprenditori. La ditta fu ritenuta responsabile di diversi illeciti  in maniera ambientale e di conferire rifiuti speciali pericolosi in una discarica abusiva di Aprilia (provincia di Latina). Episodi che portarono il nucleo familiare romano ad essere condannati in primo grado   dal Tribunale di Roma per traffico illecito di rifiuti, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, realizzazione o gestione di discarica non autorizzata e inquinamento ambientale.

I beni confiscati superano i dieci milioni di euro

I beni sequestrati: superati i 10 milioni di euro

Secondo l’accusa, la società occultava l’origine di tali proventi per reinvestirli nella stessa società, riuscendo a trarne notevoli benefici economici e realizzando delle condotte di  autoriciclaggio e intestazione fittizia. Il provvedimento nei confronti del terzetto romano, è arrivato dopo un attenta attività di controllo da parte delle autorità competenti. E’ stato eseguito in diverse provincie del Lazio (Roma, Latina, Frosinone) e in Abruzzo (L’Aquila). Il valore totale dei beni confiscati supera i dieci milioni di euro, tra assetti societari, interi patrimoni di tre società che operano  nei settori del trattamento dei rifiuti, del commercio di materiali ferrosi e immobiliare; 22 fabbricati a Roma, Pomezia, Marino e Ardea (Rm), Aprilia e Fondi (Lt), Magliano dei Marsi (Aq), Sgurgola (Fr). Sono stati inoltre sequestrati  terreni a Roma, Ardea, Fondi (Lt); 1 veicolo; disponibilità finanziarie di circa 500 mila euro.

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