Chi soffre di ipertiroidismo può tenere a bada la patologia anche attraverso l’alimentazione, scegliendo prodotti idonei.
Ci sono considerazioni da fare su ciò che si mangia, modalità di cottura e anche abitudini d’uso dei prodotti ma è giusto fare riferimento agli studi scientifici in materia per dare valutazioni corrette di cosa si può e non si può mangiare.
Avere una patologia di questo tipo sicuramente richiede la valutazione da parte di uno specialista che possa consigliare al paziente la tipologia di percorso da seguire per le condizioni di salute ottimali.
Ipertiroidismo: cosa si può mangiare e cosa evitare assolutamente
Un errore molto comune è affidarsi al web per avere indicazioni su un’alimentazione corretta in caso di patologie. Ovviamente è possibile andare a leggere gli studi ma questo non elimina la necessità di una consulenza medica.
Uno dei problemi riscontrati maggiormente è quello secondo cui non è possibile mangiare o consumare soia e derivati perché causa problemi alla tiroide. Sono talvolta allegati anche presunti studi che in realtà non hanno al momento validità.
La soia non fa male alla tiroide, questa convinzione è errata, non va a interferire con la produzione ormonale, si può anche assumere con la terapia ormonale sostitutiva e non ci sono alterazioni che ostacolo in alcun modo la terapia farmacologica. Tuttavia è riscontrato un lieve aumento del TSH ovvero l’ormone tirostimolante in un’assunzione significativa del prodotto.
Soia e lecitina di soia, che sono la stessa cosa, sono un fosfolipide che arriva direttamente dai fagioli di soia, si trova negli integratori e aiuta a combattere il colesterolo. Consumare soia con l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo quindi è possibile, a patto di farlo sempre con moderazione senza esagerare, come per qualunque altro alimento.
Per l’ipertiroidismo sono invece da evitare, secondo gli studi in merito, sale iodato, alghe, crostacei e integratori che contengono iodio perché questi prodotti nella dieta potrebbero avere un valore significativo per coloro che soffrono con problemi alla tiroide.
L’alimentazione e le patologie tiroidee sono connesse ma non bisogna mai estremizzare le condizioni o dare per scontato che quanto si legga o sia virale in rete rappresenti una realtà assoluto. La principale causa di ipotiroidismo nel mondo è la carenza di iodio, infatti la tiroide ne ha bisogno per poter formare gli ormoni. Questo si trova nel sale, nelle uova, nei cereali e nel latte ma anche in crostacei e molluschi. Talvolta capita che questo non sia sufficiente e quindi si può consumare il sale iodato che serve a bilanciarne la carenza.
Ipotiroidismo e ipertiroidismo sono quindi condizioni opposte, che si affrontano in modo differente e hanno bisogno di alimentazioni varianti quindi è bene fare molta attenzione all’uno o all’altro.