I pompieri non ci stanno, scatta la protesta: motivo evidente

Non ce la fanno più, stanchi dal lavoro e dopo aver salvato vite e spento incendi hanno ricevuto anche la beffa delle beffe

Bistrattati e poco considerati. Eppure, spengono le fiamme, salvano le persone e troppo spesso rischiano la vita e ricevere in cambio del cibo non proprio di qualità anzi assai scadente è un pugno nello stomaco, sia in senso fisico ma anche e soprattutto metaforico. Un qualcosa che fa arrabbiare e non pensano di meritare tanti vigili del fuoco che escono ogni giorno che sia per un gattino o per spegnere un incendio pericoloso. E dopo aver fatto tutte queste cose avere in cambio una cena scadente, è davvero brutto.

La volontà
Un momento in cui i vigili del fuoco intervengono (Ansa Romacityrumors.it)

 

Non ce la fanno più, sono stanchi e hanno protestato vivacemente. Sempre con ordine, ma in maniera vibrante. E così hanno fatto scrivere dai sindacati, anche tra loro tanti vigili del fuoco che hanno protestato per quello che sta succedendo. Una lamentela ordinata ma dura che arriva fino a Roma, dove c’è il comando centrale che non può far altro che incassare il colpo e cercare di capire cosa sta accadendo. “Le lamentele continue – affermano i sindacati –  arrivano a proposito dei pasti distribuiti nella mensa della sede centrale e della sede aereoportuale. Al comandante si chiede un intervento presso il ministero. L’amministrazione ha annunciato l’intenzione di convocare i rappresentanti dei vigili del fuoco la prossima settimana per discutere del problema Se non arriveranno risposte soddisfacenti, i pompieri sono pronti a indire azioni di protesta”.

Nessuno pretende ristoranti gourmet ma il cibo di scarsa qualità no

La storia
I vigili del Fuoco in azione (Ansa Romacityrumors.it)

 

I vigili del Fuoco non pretendono certo cena da ristorante gourmet ma nemmeno avere del cibo scadente. “Nessuno pretende un pranzo o una cena ad alti livelli, ma almeno dopo 12 ore di servizio la possibilità di un buon panino e prosciutto. Prima portavano un prosciutto di uno dei marchi storici, ora viene servito un prosciutto senza etichetta, di qualità sempre più scadente – spiega Gigi Amato, rappresentante aziendale della Fp Cgil Vvff –  e molti colleghi del settore operativo mangiano spesso riso in bianco con tonno in scatola, per stare più leggeri. Ma anche per il tonno si è passati a una scelta di  confezioni di tonno meno note in commercio che, scansionando i prodotti con l’applicazione per verificare i valori nutrizionali, risultano di pessima qualità.

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