Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri rompe il silenzio e regala un annuncio chiaro, sul futuro. Ci sarà un secondo mandato? La decisione è stata presa
Nessun dubbio nessuna incertezza. Roberto Gualtieri, sindaco di Roma dal 2021, rompe gli indugi e svela i suoi programmi in vista delle prossime elezioni amministrative, in programma nel 2026. L’idea di un secondo mandato ha sempre stuzzicato il sindaco della Capitale, che ora ha spiegato le sue reali intenzioni.
Nel corso del programma Agorà, in onda questa mattina su Rai Tre, il primo cittadino della capitale ha toccato tanti punti: dallo sciopero dei mezzi della scorsa settimana, con tanto di critiche verso gli organizzatori, al termovalorizzatore, fino all’idea legata ad un nuovo mandato. In caso di nuova candidatura, Gualtieri resterebbe in sella al Campidoglio fino al 2031.
Gualtieri, l’annuncio sulla ricandidatura
“Se penso a ricandidarmi? Già l’ho detto: è normale. Per trasformare la città ci vuole un ciclo di almeno 10 anni, e la legge prevede due mandati. E’ una prassi normale che i sindaci cerchino di proseguire il loro lavoro”, ha ribadito Gualtieri, che rilancia. “Abbiamo progetto ambizioso di trasformazione, basata su un dato: che bisogna smetterla con l’idea secondo cui Roma è destinata alla mediocrità e che non può raggiungere livelli qualità urbana e dei servizi delle altre capitali. Io penso che Roma ha più carte da giocare di qualsiasi altra: è una città verde e meravigliosa, non solo per la sua storia ma anche per il suo ricco tessuto sociale”.
Gualtieri dimentica per un attimo tutti i problemi (i cantieri, il traffico, la sporcizia, i servizi pubblici, la brutta figura legata alla sconfitta nella candidatura all’Expo) e rilancia: “Per questo mi sono voluto prefiggere degli obiettivi ambiziosi: prima si faceva il 5% delle strade, io dico che si deve fare il 100%. Non ci sono le metro? Si fanno le metro. Non ci sono gli impianti dei rifiuti? Si fanno gli impianti dei rifiuti. Si fanno le cose normali”. Uno dei punti di maggior discordia è quello legato al termovalorizzatore: “Esiste in tutte le grandi città. E’ assurdo adesso, che paghiamo 100 milioni perché non sono stati fatti gli impianti quando s’è chiusa Malagrotta. Noi paghiamo per mandare i rifiuti ad altri impianti, che ci fanno l’energia. E’ una cosa surreale a causa della quale abbiamo meno soldi per pulire la città”.
Gualtieri, lo sciopero e i cantieri
Il sindaco è poi tornato su ciò che è successo lo scorso venerdì, quando la capitale è stata messa in ginocchio dallo sciopero dei mezzi. Gualtieri ha ribadito l’importanza del diritto allo sciopero, ma ha bacchettato chi, ha scaricato sui cittadini il peso di determinate scelte. “Il diritto di sciopero è costituzionale, non fa piacere che ci siano stati due scioperi nazionali distinti e quindi per due volte di seguito s’è paralizzato il tpl”, ha ribadito il sindaco della capitale. Ma lo sciopero ha causato enormi disagi. “Già lo sciopero crea traffico – ha aggiunto – Se avviene quando ci sono tanti cantieri, l’effetto è quello. Gli scioperi sono un diritto. Il mio auspicio è che governo e sindacati si mettano d’accordo: i lavoratori chiedono cose giuste, ma la dialettica tra loro eviti di scaricare il peso sui cittadini”.
I cantieri hanno messo la città in ginocchio: il sindaco, nei mesi scorsi, aveva parlato di disagi necessari, in vista del Giubileo. Com’è la situazione attualmente? Per quanto tempo i romani dovranno fare i conti con i problemi? “Nonostante siamo partiti con 6 mesi di ritardo per la caduta del governo Draghi, abbiamo fatto in 2 anni quello che si fa in genere in 3-4-5 anni”, ha voluto precisare Gualtieri . “I lavori del Giubileo sono di due categorie – ha spiegato – tutti quelli ‘per’ il Giubileo saranno finiti entro il 24 dicembre, quelli di Tor Vergata per l’estate. Il grosso saranno finiti in tempo”.