Grande sorpresa: l’INPS chiede i soldi erogati per la NASPI, cosa succede

Novità inaspettata in arrivo dall’INPS, non tutti gli italiani ne saranno contenti: richiesti i soldi erogati per la Naspi.

Una nuova mossa da parte dell’Istituto per la Previdenza Sociale che non farà piacere a tantissimi italiani. Al centro di tutto c’è il vecchio sussidio per la disoccupazione, l’attuale Naspi. Nello specifico, si fa riferimento a una misura più che mai utile per quanti si trovano senza lavoro dopo un periodo specifico di precedente assunzione. Gli importi in quel caso variano mese dopo mese in attesa di nuova collocazione professionale per il soggetto in questione.

INPS soldi NASPI
L’INPS potrebbe richiedere la restituzione della NASPI – Roma.Cityrumos.it

La novità potrebbe riguardare, cosi come anticipato, non pochi italiani che in questo momento potrebbero ritrovarsi di colpo diretti interessati in merito a una specifica richiesta da parte dell’ente. Tutto nasce da una particolare possibilità di restituire, per l’appunto sotto richiesta, parte della quota Naspi ricevuta, oppure, in alcuni casi è prevista addirittura la restituzione integrale di quanto percepito. A questo punto i cittadini chiedono di vederci chiaro.

NASPI e INPS: ulteriori novità potrebbero arrivare dalla Corte Costituzionale

A questo punto la posizione dei cittadini coinvolti potrebbe risultare più che mai complessa in presenza di specifiche circostanze, cosi come individuato, per esempio dalla Corte Costituzionale in merito alla stessa eventuale richiesta di restituzione dei soldi da parte dell’INPS. Ogni contribuente coinvolto dovrà verificare nel modo migliore, infatti, la propria posizione prima di provvedere eventualmente a trasferire le somme precedentemente percepite all’ente previdenziale.

NASPI e INPS corte costituzionale
Per ricevere la Naspi, si deve essere certi di poter soddisfare tutti i requisiti richiesti – Roma.Cityrumos.it

Una sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 20 maggio ha infatti stabilito che nel momento in cui un lavoratore, per eventi da considerare imprevisti e quindi non imputabili alla propria volontà risulta non in grado di continuare l’attività di impresa che ha di fatto dato vita all’anticipazione della Naspi, non è tenuto a rimborsare in forma integrale gli stessi contributi. In altri casi, invece, l’INPS può chiedere la restituzione totale di quanto erogato nei mesi precedenti.

I casi in questione possono concretizzarsi nel momento in cui si verifichi una doppia erogazione oppure ancora quando da verifiche successivi si evidenzi una mancanza di requisiti per quel che riguarda l’accredito delle stesse quote Naspi. In ogni caso il contribuente che si appresta a ricevere la misura prevista, dovrebbe essere certo di avere dalla sua tutti i presupposti previsti dal regolamento in questione. Ritrovarsi ipoteticamente a dover restituire le somme percepite, è una possibilità che può essere tranquillamente definita poco gradevole. Meglio effettuare tutte le verifiche del caso, quindi, per non rischiare di ritrovarsi in posizioni discutibili.

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