Gli aspiranti studenti della facoltà di Medicina a Roma hanno subito quelle dichiarate come “ingiustizie” per un test che sarebbe impossibile da superare.
Pioggia di polemiche legate alle prove di accesso al corso di laurea di Medicina. Le prove per l’ammissione al corso presso l’università “La Sapienza” (e altri istituti), sono state oggetto di critica e caos mediatico sfociato infine in un flash mob di protesta.

Le lamentele sono arrivate fino ad Atreju, contro la ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini. Il corso di laurea in Medicina è stato di recente riformato e questo ha comportato la riscrittura dei test d’ingresso.
Test di ingresso alla facoltà di Medicina: parla la primaria più giovane d’Italia
Al mare di critiche emerso dopo i risultati fallimentari dei test di inizio semestre, si è unita la voce di Solange Fugger, la primaria più giovane d’Italia che opera in un pronto soccorso di Roma ovest e seguita sui social grazie al profilo influencer Minerva Salute.

“Non voglio giudicare la riforma, né entrare nel merito – dice la primaria di Tik Tok – ma soltanto analizzare quelli che sono stati i risvolti pratici”. Fugger mostra alcune delle domande presenti nel test di ammissione che lei aveva sostenuto nel 2008 per accedere a Medicina. “Le domande di quest’anno sono il doppio più difficili”.
In aggiunta, la primaria ha voluto sottolineare come gli aspiranti studenti abbiano avuto solamente 50 giorni per preparare materie importanti come fisica, chimica e biologia. Hanno pertanto dovuto confrontarsi con un “tempo di preparazione ridotto e un livello di difficoltà molto elevato“.
Tempi ridotti per lo studio e livello di difficoltà elevato: le proteste per Medicina
Questa sproporzione tra il passato e il presente dovrebbe far riflettere, dice su Minerva Salute. Al centro della polemica trova collegamento la questione riguardante il livello di istruzione che gli studenti ricevono al liceo e la necessità di dover affrettare la preparazione e recuperare i gap nel corso dell’estate tra la maturità e il test d’ingresso: una sfida pressoché impossibile.

“Non vi demoralizzate, non siete scemi e non siete comunisti”, parole che vogliono riprendere l’intervento della Bernini sul palco di Atreju. “Cercate di trarre insegnamento da questa disfatta”, ma gli aspiranti studenti non si sono trattenuti dal voler far sentire la propria voce.
Associazioni e comitati studenteschi hanno portato avanti una battaglia contro la riforma del corso di laurea in Medicina. Per martedì 16 dicembre, contemporaneamente alla prima seduta del Cnsu (Consiglio nazionale degli studenti universitari), hanno organizzato un flash mob per chiedere le dimissioni della ministra Bernini.
Associazioni e comitati studenteschi scendono in piazza
Lacrime e disperazione per il secondo appello, che ha registrato ben 9 studenti bocciati ogni 10. I risultati sono stati talmente disastrosi da rischiare di non riuscire a coprire il numero di posti disponibili per il corso.