La quinta malattia si sta diffondendo rapidamente tra i bambini, si tratta di una vera epidemia a cui prestare particolare attenzione.
Ci sono malattie che, ciclicamente, subiscono dei picchi improvvisi di diffusione, determinando non solo un contagio facilitato visto il numero di casi, ma anche sintomi che non sono noti e vengono ignorati fino a quando la stessa non si manifesta in maniera più importante.
Quindi è essenziale saper distinguere e individuare le prima manifestazioni, il periodo di incubazione e le modalità di diffusione per scongiurare il peggio ed evitare, soprattutto, il contagio. Arginare il fenomeno è possibile facendo semplicemente un po’ di attenzione.
Quinta malattia, è epidemia: sintomi, incubazione e trasmissione
Negli ultimi tempi si è registrato un boom di casi di quinta malattia, ovvero il megaloeritema infettivo. Si tratta di un’infezione causata dal parvovirus B19 che si presenta con un colorito vivace delle guance che può estendersi anche al resto del corpo. Poiché la portata non né la medesima di morbillo o rosolia, spesso viene sottovalutata. Molti stentano a riconoscere i sintomi fino a quando questi non sono molto evidenti, ad esempio perché il bambino sta male.
Eppure si tratta di una condizione altamente contagiosa. Il principio, come spiegato da Antonio D’Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri in Italia, è quello delle guance che si arrossano. Talvolta quindi nessuno vi presta attenzione, poi i segnali aumentano, ci sono puntini ovunque che arrivano sul resto del corpo ma l’infezione è benigna, non c’è da preoccuparsi.
Questo parvovirus non crea problemi particolari, quindi non bisogna allarmarsi. Ovviamente per evitare il contagio è bene fare attenzione: in questo modo si blocca la malattia e la necessità di intervenire. Quando i segnali compaiono, è giusto fare riferimento al proprio medico curante per arginare una catena di eventi che, per quanto non critica, è comunque difficile da gestire soprattutto per un bambino piccolo.
L’infezione si trasmette per via aerea, mediante le gocciole respiratorie, i puntini oltre che sul viso compaiono anche su braccia e tronco. Il contagio è molto veloce soprattutto a scuola, l’esantema nel giro di una settimana passa, quindi è abbastanza veloce. I bambini con la malattia in atto non vanno esposti al sole né a temperature elevate, può rivelarsi molto pericoloso, meglio quindi prestare sempre la massima attenzione.
Per la cura da seguire, è giusto rivolgersi al pediatra così da avere indicazioni specifiche in caso di febbre alta o altri disturbi. Assolutamente evitare il contatto del bambino con altri per bloccare la trasmissione che avviene appunto molto facilmente. In questo modo si può scongiurare l’epidemia che ormai è attiva in moltissime regioni d’Italia.