In una recente intervista l’attrice è tornata a parlare del legame con il suo secondo marito, la rivelazione è inaspettata
Il primo matrimonio di Eleonora Giorgi risale al 1979 quando salì all’altare con l’editore Angelo Rizzoli, dall’unione è nato il primogenito Andrea. I due divorziarono poco dopo, nel 1984, a seguito dello scandalo legato alla P2 in cui Rizzoli fu coinvolto. Massimo Ciavarro lo incontra sul set di Sapore di Mare 2 di Bruno Cortini, sequel della pellicola cult di Carlo Vanzina sempre del 1983.
A distanza di dieci anni mettono la fede al dito, Ciavarro è il suo secondo marito con cui ha avuto il figlio Paolo. Il legame però si usurò a tal punto che nel 1996 decisero di andare ognuno per la propria strada. “Non lo sento mai”, ha ammesso l’attrice durante l’ospitata a La volta buona, la trasmissione condotta da Caterina Balivo. I rapporti a quanto pare sono essenzialmente inesistenti.
Eleonora Giorgi e l’ex marito Massimo Ciavarro non si parlano: “Si è isolato”
È da poco diventata nonna, a 70 anni Eleonora Giorgi vede nascere il nipote nato dalla relazione tra il figlio Paolo Ciavarro e Clizia Incorvaia. Un momento speciale, sicuramente, che però ha fatto riemergere alcune acredini con l’ex marito Massimo Ciavarro, il padre di Paolo. I due da tempo hanno visto il loro rapporto disgregarsi e a detta della Giorgi sarebbe stata soprattutto colpa di lui.
Intervenuta a La volta buona, ospite di Caterina Balivo su Rai 1, l’attrice ha ripercorso le tappe salienti degli ultimi anni – tra la vita privata e quella professionale. In un passaggio si è soffermata in particolare sulla questione, sottolineando come non esista più, di fatto, un legame vero e proprio: “Non ci sentiamo mai, è un uomo strano, si è isolato da un po’. Da quando c’è il nipotino ci saremo visti due volte appena”.
Un atteggiamento che Eleonora ha imparato ad accettare, non a comprendere appieno: “Col tempo ho imparato ad accogliere gli altri anche se sono diversi da me. Non lo fanno apposta le persone a essere diverse, non si è colpevoli della diversità. Bisogna imparare a sospendere il giudizio”. Sulla possibilità di riallacciare i rapporti infine ammette: “Tornerei se lui si ravvedesse rispetto a questo isolamento e avesse voglia di avere un’amicizia profonda, una complicità e un senso della famiglia, gli sarei accanto in tutti i modi”.