Nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale senza il tabacco, raccogliamo le testimonianze di chi ha combattuto la propria battaglia contro il fumo: chi è riuscito a dire stop e chi non c’è riuscito
Si celebra oggi la Giornata Mondiale senza il Tabacco. Una ricorrenza creata per incoraggiare le persone ad astenersi per almeno 24 ore dal consumo di tabacco, invitandole a smettere di fumare in via definitiva. I numeri italiani sono chiari. A fumare è il il 20,5% della popolazione italiana sopra i 15 anni (10,5 milioni di persone, il 25,1% degli uomini e il 16,3% delle donne) ed aumenta la media del numero delle sigarette fumate, 12,2 sigarette al giorno e un quarto dei fumatori supera le 20. Secondo i dati del Ministero della Salute, si fuma di più al sud (29,7% uomini, 18,9% donne) rispetto al centro (23,0% uomini, 12,5% donne) e l’età media dei fumatori è 46,7 anni.
Secondo gli esperti, tra i fumatori italiani, l’81,1% consuma sigarette confezionate, l’11,2% sigarette fatte a mano, il 14% sigarette a tabacco riscaldato e il 5% e-cig. Nel giorno in cui il ministero della Salute celebra la Giornata Mondiale senza tabacco, sono molte le storie di chi è riuscito a smettere o di chi si è trovato in condizioni opposte. A Roma esistono numerosi centri contro il fumo, che permettono ai cittadini di iniziare una battaglia contro il tabacco. Ma sono molti i romani che provano a smettere in modo autonomo.
“Ho smesso il giorno in cui sono andato in pensione”
“Ho iniziato a fumare da giovanissimo – ci confida Emilio, 72 anni – e per circa 25 anni avevo sempre il mio rito: la sigaretta appena sveglio mentre ero in bagno, quella dopo il pranzo e nelle tante pause giornaliere. Fumavo poco meno di un pacchetto di sigarette al giorno. Mi sono dato un obiettivo: avrei smesso di fumare il giorno in cui sarei andato in pensione. Così è stato. Il giorno stesso in cui ho timbrato l’ultimo cartellino, ho preso il mio pacchetto e l’ho lasciato nel cassetto”. Rimpianti? “Nessuno. Il pacchetto era li non perchè pensavo che prima o poi lo avrei ripreso, ma semplicemente perchè rappresentava lo stimolo per capire quello che stavo facendo”.
“Non era più un piacere, ma una dipendenza”
Paolo ha 43 anni e orgogliosamente ci ricorda che “non ho mai fumato una sigaretta in vita mia. Il problema è che sono sempre stato circondato da persone che fumavano. Mio padre lo ha fatto per anni, così come tante delle mie partner. Quali sono le cose che non ho mai sopportato? Entrare in casa in una stanza dove qualcuno aveva fumato, o stare con qualcuno che fumi in macchina”. Anna ha 40 anni ed è una di quelle che è riuscita a smettere: “Fumavo almeno un pacchetto di sigarette al giorno. Mi piaceva la sigaretta dopo il caffè, fumavo in macchina mentre guidavo. Il momento più bello? La sigaretta fumata sul balcone di casa insieme ad amici ed amiche. Un momento di condivisione e di relax. Ma non ho rimpianti: ad un certo punto ho capito che non era più un piacere, ma una dipendenza. Sono onesta, sarei falsa se dicessi che smettendo mi sento meglio, ma sono convinta di aver fatto un grande passo avanti per la mia salute”.
“Io non ce l’ho fatta”
“C’ho provato e tante volte – dice Alessandro – ma non ce l’ho mai fatta. Sono arrivato al massimo ad un paio di mesi, ma poi ci sono sempre ricaduto. Perchè fumo? Me lo sono sempre chiesto: ho iniziato a scuola, al Giovanni Da Verrazzano in zona Cinecittà. Erano molto più i compagni che fumavano, che quelli che non lo facevano. Ho provato a smettere, ma non ce l’ho fatta”. Tanti hanno tentato una via diversa. “Ho messo da parte le sigarette e ho iniziato con quelle elettroniche – dichiara Simone, 44 anni – e ora fumo solo quelle. Lo so che non vuol dire smettere, ma sicuramente è un passo avanti importante. Diciamo che è una base di partenza per cercare di limitare il tabacco, ma allo stesso tempo di non smettere da un giorno all’altro”. Maria, 25 anni, è sulla stessa linea: “Io fumo solo le sigarette elettroniche. Mi rendo conto che sono diventate una sorta di moda, soprattutto per le più giovani, ma io le apprezzo di più rispetto a quelle classiche. Fanno meno male? Onestamente non lo so”.
“Ho iniziato per colpa di mia moglie”
Francesco, 37 anni, ha una stori completamente diversa: “Fino a 28 anni non ho mai toccato una sigaretta in vita mia. Neanche un tiro: quando ho conosciuto mia moglie, che invece fumava, ho cambiato regime. In quel momento ho iniziato a fumare e la mia vita è cambiata. Cosa faccio oggi? Sono passato alle sigarette elettroniche, cercando di limitare il numero e gli effetti che il tabacco ha sulla mia salute”.
“Spaventato dalla tv, ho smesso all’improvviso”
“Io ho smesso il 31 maggio del 1996 – ha detto Massimo – e oggi festeggio 38 anni senza fumare. Perchè l’ho fatto? Stavo guardando la tv con una sigaretta e in tv, ricordando la Giornata Mondiale senza fumo, mandarono in onda un servizio nel quale evidenziavano i danni che le sigarette facevano all’organismo. Mi sono sentito un pazzo. Un autolesionista. Ho spento la sigaretta che avevo in mano e da quale momento in poi non l’ho più accesa. Devo dire che mi sento decisamente meglio. Ed in pace con la mia coscienza”. Qual è stato il vantaggio più grande allora? “Sicuramente il fronte economico. Ho risparmiato tantissimo. Non comprare più sigarette mi ha permesso di spendere molti meno soldi. Ed è il vantaggio più grande. I miei polmoni ne hanno guadagnato, ed anche il mio portafoglio. Sono davvero soddisfatto”.