Il suo nome era legato agli affari dei “furbetti del quartierino”. Dalla scalata bancaria alle quote della Roma: ecco chi è l’uomo estradato in Italia
Era fuggito a Dubai per evitare l’arresto. Ma non è riuscito nel suo intento. L’imprenditore romano Danilo Coppola, condannato nel 2022 a sette anni di carcere, è stato estradato in Italia ed è stato imbarcato stamane su un volo partito da Abu Dhabi. Il suo nome era legato agli affari dei cosiddetti “furbetti del quartierino”, termine coniato da Stefano Ricucci.
La Procura di Milano, a luglio di due anni fa aveva emesso nei suoi confronti un mandato di arresto internazionale. Coppola fu condannato in via definitiva a sette anni di reclusione: l’accusa nei suoi confronti è di avere avuto un ruolo chiave nella bancarotta del Gruppo Immobiliare 2004 e delle società Mib Prima e Porta Vittoria. Sull’immobiliarista pende poi a Milano un secondo procedimento penale per una presunta tentata estorsione ai danni di Prelios.
Coppola è stato estradato e tornerà in Italia. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha manifestato soddisfazione per la decisione presa dalle competenti autorità giudiziarie e governative degli Emirati Arabi Uniti. “Vorrei esprimere la mia gratitudine al ministro Al Nuaimi – ha dichiarato il ministro Nordio – questo sviluppo positivo nella cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi Uniti dimostra che per noi non può esservi nessuna impunità per chi commette crimini in Italia e cerca rifugio all’estero”. Il guardiasigilli ha confermato la “soddisfazione per l’avvenuta estradizione in Italia di Danilo Coppola, imbarcato stamane su un volo partito da Abu Dhabi, dopo la decisione presa dalle competenti autorità giudiziarie e governative degli Emirati Arabi Uniti”. La decisione, sottolinea una nota del Ministero, “è stata assunta dopo intense attività giuridico-diplomatiche negli ultimi mesi, a seguito della visita del ministro Nordio ad Abu Dhabi nel febbraio scorso: nei colloqui di allora con il ministro della giustizia emiratino, Mohammed Al Nuaimi, il Guardasigilli aveva sollevato le diverse richieste di estradizione italiane ancora pendenti, fra cui quella relativa al caso giudiziario di Danilo Coppola, l’imprenditore romano condannato nel 2022 a sette anni di carcere”.
Nordio esprime “la mia gratitudine al ministro Al Nuaimi per l’intensa collaborazione che abbiamo sviluppato nell’ambito del trattato bilaterale di estradizione: nei prossimi giorni gli parlerò per ringraziarlo personalmente. Questo sviluppo positivo nella cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi Uniti dimostra che per noi non può esservi nessuna impunità per chi commette crimini in Italia e cerca rifugio all’estero”. I legali dell’imprenditore si dichiarano invece preoccupati: “Siamo vivamente preoccupati delle condizioni di salute del nostro assistito che da tempo è seriamente affetto da gravi patologie cardiovascolari. Alla luce di questa situazione avanzeremo una istanza al tribunale di Sorveglianza di sospensione della esecuzione della pena con la richiesta di detenzione ai domiciliari per le condizioni di salute”. E’ quanto annuncia l’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi difensore, assieme al collega Pietro Pomanti, dell’imprenditore Danilo Coppola estradato questa mattina a Roma dagli Emirati Arabi.
Chi è Danilo Coppola?
Cinquantasette anni, Danilo Coppola è nato nella capitale e viene da una famiglia di costruttori. Il nonno fece fortuna in Marocco, mentre il padre Paolo fu uno dei principali costruttori della zona a sud est della capitale, edificando numerose zone della Tuscolana e della Casilina. Alla scomparsa del padre, nel 1995, Danilo subentra nelle attività di famiglia, prendendone a tuti gli effetti il posto: capisce che il vero guadagno può arrivare ampliando i suoi affari ed inizia una proficua attività immobiliare a Milano e nel nord Italia. Porta la sua azienda a toccare un fatturato di oltre un miliardo di euro, diventando nel mondo finanziario: “Er cash”.
Dagli affari immobiliari passa a quelli bancari: acquista il 5% della Banca Nazionale del Lavoro (Bnl) e il 2% di Bim, entra a piazzetta Cuccia, la sede di Mediobanca, con una quota del 4,66%. Dal presidente della Roma Franco Sensi (del quale ieri è ricorso il sedicesimo anniversario della scomparsa), acquista il 2,5 per cento delle quote azionarie della Roma e lo storico Hotel Cicerone di Prati, dove sono passati tutti i campioni giallorossi.
Il “furbetto del quartierino”
Nel 2005 esplode lo scandalo di Bancopoli e il suo nome viene tirato in ballo insieme a quelli di Stefano Ricucci, Emilio Gnutti e Gianpiero Fiorani: i cosiddetti “furbetti del quartierino”. Secondo l’accusa milanese, Coppola faceva parte di un gruppo segreto di collaboratori di Fiorani e della sua Banca Popolare Italiana, durante la scalata alla Banca Antonveneta. Nell’estate dello stesso anno, le azioni Antonveneta detenute da Coppola, insieme ai profitti illeciti derivanti dalla manipolazione del prezzo, vengono sequestrate. Coppola viene arrestato il primo marzo 2007 con le accuse di bancarotta, riciclaggio, associazione a delinquere e appropriazione indebita; il valore dei beni sequestrati ammonta a circa 120 milioni di euro. L’imprenditore immobiliare viene detenuto per 104 giorni in isolamento carcerario, dove tenta il suicidio più volte, prima di ottenere gli arresti domiciliari, a causa della sua claustrofobia e delle precarie condizioni di salute mentale. In primo grado viene condannato a sei anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, scontando altri due anni e mezzo tra carcere, domiciliari e ospedale; in un’intervista al Corriere della Sera nel 2022, quando è già fuggito, racconta di aver raggiunto un peso di soli 46 chili e di essere stato costretto a muoversi in sedia a rotelle.
“Davo fastidio ai poteri forti”
Il 7 maggio del 2013 viene assolto, ma tre anni dopo viene nuovamente condannato a nove anni per la bancarotta fraudolenta di altre società del suo gruppo, avvenuta tra il 2007 e il 2008, per un buco di quasi 300 milioni di euro. Coppola viene condannato per la bancarotta di Gruppo Immobiliare 2004 e delle società Mib Prima e Porta Vittoria: sette anni di reclusione con sentenza definitiva. Il 9 marzo del 2022 pubblica un video da una “località segreta”, mostrando ville, yacht e ogni tipo di lusso. Il giorno precedente era stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare nei suoi confronti per una tentata estorsione sempre nell’ambito di Porta Vittoria. Coppola gridava al complotto: “Mi hanno arrestato perché davo fastidio ai poteri forti, i miei processi hanno dato spettacolo, in 18 anni ne ho subiti oltre trenta, spesso sono stato assolto”. Il resto è storia recente: oggi l’estradizione ed il ritorno in Italia.