Non si sono affatto placate le polemiche sul libro autoprodotto del generale Roberto Vannacci, che è stato sollevato dal comando e rimosso da capo dell’Istituto geografico militare di Firenze.
La decisione è stata presa dallo Stato Maggiore dell’Esercito. Da quanto appreso, l’autore de Il mondo al contrario è stato messo a disposizione del comando delle forze operative terrestri nella sede del capoluogo toscano.
Chi sostituirà Vannacci
Il suo posto sarà preso dal generale Massimo Panizzi già da questo lunedì. “Quando scrivevo questo libro già sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone. Non replicherà a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune”. Così, Vannacci a Diario del Giorno su Rete 4.
Il generale: “Rivendico quello che ho scritto”
“La Costituzione garantisce la libertà di parola. Da me nessuna istigazione all’odio. Io non mi sento di fare passi indietro, rivendico quanto ho scritto. Non uso mai parole volgari o triviali: esprimo liberamente i miei pensieri”, ha continua il generale.
“Chi indossa una divisa ricopre un ruolo istituzionale però la libertà di parola è garantita dalla Costituzione. Io combatto il pensiero unico che vieta la critica ad una determinata categoria di persone”, ha aggiunto Vannacci. “L’odio è un sentimento, come l’amore e quindi io penso che sia lecito provare disprezzo per qualcosa o per qualcuno. Questo non vuol dire istigare alla violenza: sono libero di provare odio per gli stupratori o per chi fa del male ai bambini. Questo non vuol dire che stia istigando al linciaggio di queste persone”.
Il caso Vannacci è scoppiato ieri, giovedì 17 agosto, dopo che il quotidiano La Repubblica ha reso note alcuni pensieri che il generale ha riportato nel libro autoprodotto, pubblicato su Amazon e che sta riscuotendo anche un discreto successo, classificandosi terzo tra i saggi pubblicati sulla nota piattaforma di vendita online.
Le critiche sono nate per il contenuto dell’opera Il mondo al contrario, pregno di luoghi comuni, retorica razzista, insofferenza verso gli stranieri e accuse alle femministe e agli ambientalisti.
La nota dell’Esercito prima della decisione
L’Esercito italiano ha subito preso le distanze dal generale Roberto Vannacci con una nota ufficiale: “La Forza Armata prende le distanze dalle considerazioni del tutto personali (come precisato nel testo) espresse dall’Ufficiale. Si precisa che l’Esercito non era a conoscenza dei contenuti espressi in esso e che gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione da parte dei vertici militari. In tal senso l’Esercito si riserva l’adozione di ogni eventuale provvedimento utile a tutelare la propria immagine”, si leggeva.
Crosetto: “Opinioni di Vannacci screditano l’Esercito”
Detto fatto: nel giro di poche ore Vannacci, 55 anni, è stato rimosso dall’incarico. Sul caso era intervenuto anche il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Non utilizzate e farneticazioni personali di un generale in servizio per polemizzare con la Difesa e le forze armate. Il generale Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione. Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto”, aveva scritto su Twitter.
Vannacci in sua difesa ha parlato di frasi decontestualizzate: “Le Le critiche non mi disturbano affatto e al ministro Crosetto non replico, mi attengo a quelle che sono le sue disposizioni. Ciò che mi procura disagio è la strumentalizzazione: sono state estratte frasi dal contesto e su queste sono state costruite storie che dal libro non emergono. Sono amareggiato dalla decontestualizzazione e dal processo a delle opinioni”.