Ancora una polemica legata al caro scontrini. Il titolare si difende: “Senza schiuma sono costretto ad aggiungere più latte”
La bacinella per far bere il cagnolino a tavola, il taglio in due di un toast, ed ora anche la schiuma del cappuccino. In questa calda estate tutto sembra essere una scusa per far pagare ai cittadini un conto salato. L’ultima, clamorosa lamentela, arriva da Ostia, dove una signora si è vista aumentare il proprio scontrino di dieci centesimi a causa di un cappuccino, leggermente fuori dalla norma.
L’estate del 2023 verrà probabilmente ricordata come quella degli scontrini pazzi. Sui social ogni giorno vengono pubblicate delle ricevute rilasciate da baristi, ristoranti ed attività commerciali, con aumenti sconsiderati. Dal surplus per aver chiesto un piattino in più per il figlio, fino alla divisione dei cibi, tutto è diventato un motivo per far aumentare il prezzo degli scontrini nelle varie attività.
Le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra. Gli aumenti infatti, hanno caratterizzato tutta l’estate. Hotel, ristoranti, servizi in spiaggia, affitti delle case in montagna: tutto ha subito dei rialzi assurdi, con grosse lamentele da parte dei contribuenti. Ma gli scontrini esagerati hanno fatto imbestialire milioni di persone. Non solo per l’aumento in se per se, ma soprattutto per l’arbitrarietà con il quale viene deciso. Ogni barista o ristoratore, al di là di ciò che viene segnato nel menù, sembra avere la facoltà di far pagare un incremento alla propria clientela. Nel modo che ritiene più giusto. E senza dare spiegazioni.
L’ultimo caso arriva dal litorale romano. Ad Ostia una donna si è vista aggiungere al prezzo della colazione, dieci centesimi in più. Il motivo? Ha osato chiedere un cappuccino senza schiuma. Lo scontrino in questione è stato immediatamente postato sui social network, ed ha scatenato un putiferio di polemiche. La protagonista (suo malgrado) della vicenda, è una donna che si fa chiamare Erica (nome di fantasia usato sui social per evitare messaggi minatori e ripercussioni). Su un gruppo Facebook di Ostia ha scritto: “Oggi al bar volevo consumare un cappuccino con il latte freddo ed il proprietario mi ha chiesto un extra di 10 centesimi spiegandomi che senza la schiuma costava di più perché ci voleva più latte – ha evidenziato sui social la donna -. Ora domani ne prenderò uno con poco latte. Mi farà lo sconto? Per un buon cappuccino ho pagato anche 5 euro ma sapevo dal listino prezzi quello che pagavo”.