Caro-benzina, i prezzi salgono ancora: 2,019 euro in autostrada

Anche oggi, giovedì 17 agosto, il prezzo dei carburanti continua a salire. I dati del Ministero delle Imprese e del Made in Italy riportano una media di 2,019 euro al litro per il self sulla rete autostradale. 

Il 14 agosto il prezzo medio era 2,015. Il gasolio self in autostrada è 1,928 (il 14 agosto era 1,921 euro). Il gpl e il metano serviti restano stabili, rispettivamente a 0,842 e 1,528 euro.

Caro-benzina, i prezzi salgono ancora: 2,019 euro in autostrada
Caro-benzina, i prezzi salgono ancora: 2,019 euro in autostrada (Ansa Foto) – roma.cityrumors.it

Per quanto riguarda i prezzi medi della verde in modalità self a livello regionale, il più alto resta quello della Puglia a 1,969 euro al litro, mentre il meno caro è quello delle Marche, a 1,924 euro al litro.

I prezzi regionali

Dopo la Puglia, le Regioni più care in modalità self sono la Calabria (1,967 euro al litro), la Basilicata (1,966 euro al litro), la Liguria (1,965), la Sardegna (1,962 euro al litro). Seguono poi la Val D’Aosta (1,959), il Molise (1,954), la Sicilia (1,946), la Campania (1,944), il Friuli Venezia Giulia (1,943), l’Abruzzo, il Piemonte e la Toscana, dove il prezzo è 1,941 euro al litro. Seguono ancora la Lombardia (1,940), l’Emilia Romagna (1,938), il Lazio (1,937), l’Umbria (1,936), il Veneto (1,925 euro al litro) e le Marche (1,924). Nella Provincia di Bolzano la benzina servita in modalità self ha il prezzo più alto a 1,977 euro al litro, mentre nella provincia di Trento è a 1,952.

Caro-benzina: Urso difende le scelte del governo

Per effetto delle accise, entreranno nelle casse dello Stato italiano circa 2,2 miliardi di euro. E mentre Assoutenti e i sindacati denunciano che serve un taglio delle accise, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso difende le politiche del governo; “Il prezzo industriale della benzina depurato dalle accise è inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania”. 

Pompa di benzina
Pompa di benzina (Ansa Foto) – roma.cityrumors.it

L’obbligo per i gestori dei carburanti di esporre il cartello medio nazionale e regionale dei prezzi ogni mattina, aveva l’obiettivo di controllare l’impennata dei prezzi e garantire la trasparenza. Ma i prezzi continuano a salire. I cartelloni, dichiara Urso, sono “una misura risultata pienamente efficace che ha consentito, in un sistema di mercato, di contrastare la speculazione, dando piena trasparenza e quindi consapevolezza e capacità di scelta al consumatore”. 

Il Codacons annuncia esposti

Il Codacons ha annunciato un esposto a 104 Procure della Repubblica per verificare un eventuale aggiotaggio. Tutti i sindacati attaccano l’obbligo del cartello e chiedono in intervento sulle accise.

Le opposizioni ritengono che le dichiarazioni di Urso siano “fuori dalla realtà“.

Assoutenti: “Intervenire sulle accise”

Il governo deve attivarsi introducendo meccanismi automatici di riduzione di Iva e accise su benzina e gasolio in occasione dell’incremento dei prezzi industriali”, dichiara il presidente di Assoutenti Furio Truzzi, “in modo da alleggerire la spesa sia per i rifornimenti, sia per quei prodotti come gli alimentari che risentono dei maggiori costi di trasporto. Intanto chiediamo un intervento urgente al governo Meloni affinché si utilizzino gli extraprofitti garantiti in questi giorni dalle tasse sui carburanti per tagliare subito le accise su benzina e gasolio, al pari di quanto fatto dal precedente esecutivo Draghi. Serve infine una indagine approfondita sulla formazione dei prezzi dei carburanti dall’estrazione, alla vendita fino alla pompa, passaggi dove si nasconde la vera speculazione”. 

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