Il canone Rai è destinato a restare in bolletta, ma a un prezzo più basso rispetto a quello attuale. Ecco cosa è destinato a cambiare, in modo tale da non sbagliare.
Pagare le tasse non piace a nessuno, specialmente in un periodo come questo in cui ci si deve districare tra tante spese da sostenere. Una delle più odiate è però certamente il canone Rai, che molti ritengono una profonda ingiustizia. In passato tanti si sono giustificati sostenendo che l’importo non sia dovuto perché tendono a non guardare i canali della Tv di Stato, mentre si tratterebbe di qualcosa legata al possesso di un apparecchio televisivo, proprio per questo devono pagarlo anche le persone che hanno smartphone, tablet e PC.
Il numero di persone che hanno agito indisturbate e hanno fatto come se niente fosse sperando di non essere scoperti è stato però sempre troppo elevato. Questo ha spinto il governo allora guidato da Matteo Renzi a inserirlo nella bolletta della luce a partire dal 2017, anche se ora la situazione è destinata a cambiare nuovamente.
Canone Rai: ora si cambia
Provare ad alleggerire almeno in parte le tasche degli italiani, ma allo stesso tempo garantire alle casse dello Stato entrate che possono essere considerate provvidenziali. Questo è l’obiettivo che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si pone nella modifica pensata per il canone Rai, lontano dall’abolizione nonostante questa fosse un’idea presa in considerazione in passato.
Ora si è deciso di abbassare l’importo, che nel 2024 passerà da 90 a 70 euro, quindi 20 euro in meno rispetto ad ora. Questo resterò comunque inserito nella bolletta della luce, in modo spalmato, in 10 rate da gennaio ad ottobre ed è caricato mensilmente o tramite fattura bimestrale.
La tassa è legata appunto alla presenza di un apparecchio Tv in casa, ma viene calcolata per famiglia anagrafica. Chi ha più di un dispositivo in casa dovrà quindi pagarlo esclusivamente una volta.
Chi è esente dal pagamento
Esistono comunque alcune categorie di persone che possono essere esentate dal pagamento del canone Rai e che non lo troveranno quindi inserito nella bolletta della luce. Tra questi, come è facile immaginare, rientra chi non possiede un televisore o un apparecchio che riceve il segnale radiotelevisivo.
A loro si aggiungono anche le persone che hanno più di 75 anni e un reddito annuale inferiore a 8mila euro. Non manca chi rientra in questa categoria e ha comunque provveduto a versare l’importo: chi si trova in questa situazione ha la possibilità di chiedere un rimborso attraverso la presentazione di una dichiarazione sostitutiva che certifichi di rientrare nei requisiti. A quel punto si potrà fare la richiesta per l’indennizzo collegandosi al sito dell’Agenzia delle Entrate e scaricando apposito modulo.
Non è richiesto il pagamento nemmeno a militari di cittadinanza non italiana o appartenenti alle forze Nato di stanza in Italia, funzionari consolari, impiegati di organizzazioni internazionali e agenti diplomatici.
Nonostante la misura decisa dal governo comporti un’agevolazione per tanti cittadini, c’è chi ritiene che questa mossa sia sbagliata. È il caso del Codacons, da tempo in prima linea per la difesa dei consumatori: l’associazione infatti sottolinea sia necessario arrivare all’abolizione di quella che viene definita “la tassa più odiata dagli italiani“.