Il prezzo dei carburanti non scende e il governo dovrà decidere sul rinnovo delle misure per aiutare le famiglie entro fine settembre.
I sindacati continuano a chiedere il taglio delle accise per tre mesi mentre il governo Meloni sta pensando di ricorrere al Bonus benzina. I cittadini sui social intanto, si chiedono come mai nelle cosiddette zone franche il carburante abbia prezzi più bassi rispetto al resto d’Italia.
Il motivo è che nelle zone franche la tassazione è diversa. Quindi a chi si chiede come mai la stessa dinamica che stabilisce il prezzo non sia applicata anche al resti d’Italia, la risposta è semplice: non è possibile.
Il prezzo poi, viene stabilito anche per motivi di concorrenza: se i carburanti costassero di più, i residenti preferirebbero fare il pieno all’estero. “Siamo sempre in Italia, per quale ragione non si interviene anche a livello nazionale su accise e Iva?”, si chiede il popolo dei social. “Ci sono due pesi e due misure. È una presa in giro e il governo non può non intervenire”.
Zavalloni (Fegica) a Notizie.com: “Tanto vale tagliare le accise)
“Per zone franche si intendono città al confine con Paesi esteri, dove esistono condizioni figlie di interventi delle Regioni, come in Friuli ad esempio, o in alcune province della Lombardia”, spiega Alessandro Zavalloni, segretario nazionale di Fegica, in un intervento a Notizie.com.
“Lì ci sono delle card riservate ai residenti che consentono di avere prezzi di favore, soprattutto per via della concorrenza con gli Stati limitrofi dove i prezzi sono più bassi per effetto di una tassazione inferiore”.
Ma, aggiunge Zavalloni, non è pensabile intervenire a livello nazionale con le stesse iniziative: “Stiamo parlando di una cosa residuale rispetto al ragionamento nazionale. Se parliamo del resto d’Italia, tanto vale intervenire sulle accise”.