Nella capitale scatta l’allarme legato all’influenza stagionale. Il ministero della Salute torna a parlare dei vaccini e lancia l’allarme
L’influenza stagionale è in arrivo, con numeri che si annunciano preoccupanti. Nella capitale i primi casi si sono già verificati e c’è allarme in vista dell’imminente abbassamento delle temperature. I medici di famiglia e le strutture sanitarie si stanno preparando a fronteggiare una piccola, grande emergenza.
Secondo quanto riportato dagli specialisti, l’influenza stagionale sarà lunga e, rispetto agli anni scorsi, dovrebbe colpire in anticipo. Se in passato il picco si registrava tra la fine di gennaio e febbraio, stavolta i casi potrebbero svilupparsi già a dicembre, mettendo a rischio il Natale e le festività. Da qui nasce l’appello del ministero della Salute, che è tornato a promuovere il vaccino. Soprattutto per alcune categorie.
Il Ministero della Salute e l’Ordine dei Medici lanciano l’appello
Nell’ultimo incontro tra il ministero e l’ordine dei Medici è arrivato un dictat piuttosto chiaro: i medici, soprattutto quelli di base, dovranno vaccinarsi. L’invito, come detto, è arrivato dall’alto: secondo quanto stabilito dal ministeri, è fondamentale che i professionisti sanitari non vengano colti in fallo e che si sottopongano alla vaccinazione: visti i numeri scarsi dei medici a disposizione e le numerose attività alle quali i professionisti saranno chiamati. è necessario che i pronto soccorso dei vari ospedali, gli ambulatori e i centri di prima assistenza medica, non siano sguarniti di professionisti.
E’ in arrivo l’influenza stagionale e “anche i medici dovranno vaccinarsi. Su questo tema c’è l’invito del ministero della Salute, oltre che dell’Ordine, affinché tutti i professionisti sanitari si sottopongano a vaccinazione proprio per cercare di non sguarnire il già scarso personale nel Ssn, e quindi le attività di assistenza all’interno di ospedali, pronto soccorso e ambulatori”. Così all’Adnkronos Salute il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.
“Se il medico si ammala in condizioni di carenza di personale, anche il paziente per avere una prestazione sanitaria si troverà in difficoltà – ha dichiarato Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma – Quindi l’invito alla vaccinazione è rivolto a tutti i medici e professionisti sanitari”. “Purtroppo – osserva – alcuni camici bianchi sono contrari alla vaccinazione. Ma il medico deve sempre dare il buon esempio, condividendo con i pazienti le informazioni corrette sulla vaccinazione al fine di tutelare la salute di tutti. Se non lo fa perde la fiducia del paziente”, conclude Magi.
Emergenza sanitaria: le aggressioni ai medici
I medici si trovano di fronte ad una situazione complicata: da una parte la necessità di fronteggiare l’emergenza medica che arriverà dall’influenza stagionale, dall’altra il pericolo legato alle aggressioni ai medici e agli operatori sanitari. Un’escalation di violenza che spaventa i sanitari: “Occorre fare di tutto per evitare che il paziente o i suoi stessi familiari malintenzionati abbiano un contatto diretto con chi invece li ha in cura”, ribadisce Magi. “Quindi per prima cosa occorre creare dei percorsi che siano separati e quindi garantiscono la sicurezza di chi lavora nel nostro Ssn”.
Il susseguirsi di episodi di violenza ai danni di operatori in diverse città d’Italia si stanno moltiplicando e hanno portato i responsabili a lanciare l’allarme: “Chiaramente – evidenzia – occorre dover educare le persone al fatto che il medico sta sul posto di lavoro per aiutarle e curarle e non per creare dei problemi. E’ curioso che un paziente vada al pronto soccorso per un problema di salute e poi finisce che va a picchiare direttamente il sanitario che lo deve in qualche modo assistere. Questo è anche un fatto che va superato. Ma per farlo dobbiamo sensibilizzare l’opinione pubblica”. L’allarme è legato all’escalation di casi. Una violenza che sembra destinata a non fermarsi. “Tra poco, se questa situazione non cambierà, potremmo non avere più professionisti che vogliono lavorare nel Servizio sanitario nazionale – avverte Magi – e quindi non ci saranno più medici pronti ad assisterci e curarci nel momento di massimo bisogno”.