Adil Harrati, parla l’amico: “Non riusciva a gestire la rabbia”

Il presunto assassino di Rossella Nappini, raccontato dal coinquilino: “Gli avevamo detto che avrebbe dovuto lasciare la casa. Lui era convinto di trasferirsi da Rossella, ma poi…”

Stefano G. conosce molto bene Adil Harrati, il presunto assassino di Rossella Nappini, l’infermiera di 52 anni uccisa a Roma in via Giuseppe Allievo con oltre venti coltellate. Vivevano insieme nella casa di Torrevecchia, insieme ad altre persone, in uno stabile che è stato messo sotto sequestro dalle Forze dell’ordine. Stefano è molto duro con Adil e racconta, senza nascondere nulla, cosa è successo la sera del delitto.

Hadil Harrati, presunto assassino dell’infermiera Rossella Nappini. Foto dal suo profilo Facebook – Roma.Cityrumors.it

Il 45enne marocchino è stato arrestato e si trova nel carcere di Regina Coeli. Oggi dovrebbe essere ascoltato dal Gip. Al momento non ha confessato l’omicidio, nonostante le prove (testimonianze dei vicini, telecamere di sorveglianza) sembrano schiaccianti. Secondo Stefano, aveva un carattere particolare, sempre pronto ad accendersi. “Si arrangiava, faceva muratore, il mercatino. Era un combattente. Io lo vedevo pregare una volta ogni due giorni. Era un musulmano, ma non un fanatico. Aveva avuto un passato difficile in Marocco – ha dichiarato a La Repubblica –  credo anche a causa di un abuso di psicofarmaci. Era venuto qui in Italia per ricostruirsi una vita, ma era molto chiuso. Era una persona particolare. Molto formale, ma sempre sul punto di esplodere spesso per nulla”.

Secondo il suo racconto, Adil e Rossella avevano avuto una relazione. Si frequentavano, era anche venuta nell’abitazione dove l’uomo viveva a Torrevecchia e che distava poco più di un chilometro dalla casa in cui è stata uccisa. Ma la storia si era interrotta per decisione della donna. Harrati voleva lasciare la casa di Torrevecchia e andare a vivere con lei. “Mi aveva detto che dovevano andare a vivere insieme. Da come la raccontava lui sembrava una favola. Poi dieci giorni fa lei lo aveva lasciato. Era stata sua madre a cacciarlo via di casa. Ma non ci sono attenuanti. Lui adesso è nell’inferno dei vivi. Hai sbagliato e ti prendi il massimo”.

Stefano racconta cosa è successo il giorno della morte di Rossella. “Quando è arrivata la polizia Adil era nella sua stanza, seduto sul letto. Era tornato a casa prima di cena, poi era uscito un paio di volte. Forse tre. Non so dove sia andato, verso l’una di notte è stato fuori un’ora. Ma non abbiamo parlato. È stato un imbecille fino alla fine. Ma come puoi tornare a casa e fare finta di niente?”. Rossella era venuta qualche volta nell’appartamento a Torrevecchia. Una volta. Non a mangiare, era entrata direttamente la sera. Io stavo uscendo dal bagno e l’ho vista che andava in camera con lui. Ma so che Adil ogni tanto andava da lei. Si frequentavano. Ogni tanto andavano insieme al bar su via Trionfale qua vicino. Erano una coppia”.

Adil Harrati (a sinistra) il marocchino sospettato della morte di Rossella Nappini (a destra). L’uomo non aveva il permesso di soggiorno – Roma.Cityrumors.it

I problemi di gestione della rabbia: le spinte alla mamma di Rossella

Stefano racconta del carattere di Harrati, di come insieme con gli altri inquilini di via Torrevecchia, non sopportassero più i suoi scatti di ira. “Io non gli ho mai visto fare uso di droghe, quando l’ho conosciuto aveva anche smesso di fumare. Ma ultimamente aveva iniziato a bere e si accendeva più di qualche sigaretta. Una cosa che mi aveva insospettito. Era cambiato. Mi ha fatto capire che aveva anche sniffato cocaina. Poi se ne era pentito e diceva ad alta voce sono un peccatore, sono un peccatore. Aveva dei problemi di gestione della rabbia. Diventava irascibile per nulla, alzava la voce con gli altri coinquilini. Noi riuscivamo a gestirlo in qualche modo, ma io dopo un anno gli avevo chiesto di andarsene da qui perché avevo bisogno dei miei spazi. Sarebbe dovuto andare via il primo settembre”.

Doveva lasciare la casa di Torrevecchia: e sperava di trasferirsi da Rossella

Di fronte alla prospettiva di lasciare la sua abitazione, Harrati si è rifugiato nella relazione con Rossella. La sua ambizione era quella di andare a vivere con lei. Ma la fine della loro storia, ha scombinato i suoi progetti. Quando Stefano gli comunica che a breve avrebbe dovuto lasciare la casa, Harrati non batte ciglio. “Mi ha detto che si era messo con questa donna e che dovevano andare a vivere insieme. Speravo fosse una cosa positiva per lui questa relazione. Invece è successa questa cosa che nessuno poteva immaginare. Gli altri suoi connazionali, che lo conoscevano, ora provano una grande vergogna, un’umiliazione totale. Dieci, forse dodici giorni fa si era confidato con me. Eravamo sulla strada, me lo ricordo come fosse ieri. Mi ha detto che la storia era finita. Gli ho chiesto che era successo e lui mi ha spiegato in maniera abbastanza sbrigativa: la madre mi ha svegliato e mi ha detto di sparire da questa casa, di non farmi più vedere. Lui l’ha mandata a quel paese. Da quello che mi ha detto ci sarebbero state anche delle spinte tra lui e la madre. Rossella lo ha lasciato subito dopo, ma lui continuava ad andare da lei. Voleva indietro tutto quello che le aveva dato, i soldi che aveva speso per lei”.

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