Il parcometro della discordia: adesso combattere l’evasione fiscale sarà molto più semplice. Cosa cambia a breve.
L’evasione fiscale è una piaga che infligge gravi danni all’intera economia italiana. Per porre freno, quanto meno per tentare di arginare il fenomeno, è arrivato un parcometro che sa quasi di un tentativo di cambiamento. Chi evade, infatti, potrebbe non dormire sonni tranquilli, ora però è il momento di scoprire di cosa si tratta.
Non si sta parlando di un classico e semplice parcometro, la questione va infatti ben oltre. Anche in questo caso non mancano di certo le polemiche, in particolar modo per alcune situazioni che cozzano fra loro. Sta di fatto che il parcometro è in funzione e promette di stanare gli evasori. Ma come funziona?
Addio ai furbetti: così i parcometri scoveranno gli evasori fiscali
È stato il proprio Alessandro Rapinese, attuale sindaco di Como, a fare qualche giorno fa un importante annuncio in diretta su La7. Nella città lombarda è infatti in arrivo un nuovo parcometro. Questo strumento chiederà la targa per pagare la sosta e allo stesso tempo dovrebbe così scoprire gli evasori residenti sul lago.
“Stiamo per attivare lo sconto ai residenti per il parcheggio. Quando lei va a inserire la targa, in automatico ci sta dicendo anche il suo codice fiscale“, ha precisato il primo cittadino di Como. Di fatto si dovrebbero incrociare i dati forniti dall’utente con quelli dell’ufficio tributi. In caso di problemi, infatti, il parcheggio potrebbe essere più salato del previsto, con tanto di avviso.
“Passa dall’Ufficio tributi, perché abbiamo qualcosa da dirti“, ribadisce. Per chi è in regola con le tasse, invece, la sosta sulle strisce blu sarà con una riduzione delle tariffe. La questione però va ben oltre e alcuni residenti recriminano per il mancato rispetto della privacy. È sufficiente infatti prendere in prestito la vettura per rendersi conto di una questione non di propria competenza e che rischia così di generare solo più confusione.
Tuttavia, la decisione avvenuta nella città di Como potrebbe anche estendersi altrove, non prima però di aver risolto qualche evidente falla nel sistema. La questione riguardante la privacy non è infatti un argomento di poco conto, da qui l’ipotesi di poter rivedere, seppur in parte, la gestione del parcometro. Al momento il parcometro “stana evasori” è partito, non resta che attendere eventuali sviluppi.