Nella capitale è possibile entrare ed utilizzare un bunker sotterraneo, risalente alle guerre Mondiali. Ecco come vivere un’esperienza unica
Non tutti ne sono a conoscenza, ma nella capitale c’è la possibilità di visitare un vero e proprio bunker. L’Italia, da anni, ha scelto come propria forma costitutiva, di ripudiare ogni tipo di guerra e si è trovata nelle condizioni (fortunatamente) di non averne più bisogno. Ma un tempo, in molte città erano presenti numerosi bunker, che servivano per proteggere la popolazione.
A Roma ce n’è ancora uno e si può visitare da vicino. La visita permette di realizzare un vero e proprio tuffo nel passato e di immergersi nella storia della nostra Nazione. Entrare in un bunker equivale a rievocare i tragici momenti della prima e della seconda guerra mondiale. Quando le nostre città venivano bombardate e bisognava trovare un riparo sicuro che permettesse alla popolazione di evitare si soccombere sotto i bombardamenti.
Cosa sono i i bunker e dove si trovano a Roma
I bunker sono strutture difensive, spesso sotterranee, progettate per offrire una maggiore solidità e resistenza agli attacchi. Queste fortificazioni sono facilmente confuse con le casamatte, ma si distinguono per alcune caratteristiche peculiari. I bunker hanno iniziato a essere utilizzati a partire dalla Prima Guerra Mondiale, diventando particolarmente diffusi durante il secondo conflitto Mondiale e anche durante la Guerra Fredda, periodo in cui furono ampiamente impiegati come rifugi anti-atomici. La struttura di un bunker può presentare diverse configurazioni, potendo essere disposto su più livelli interconnessi tra loro mediante rampe a chiocciola, scale a gradini sfalsati o, laddove lo spazio lo consente, anche scale a pioli alla marinara.
La capitale aveva numerosi bunker, che servivano per proteggere i cittadini da possibili attacchi. Questa organizzazione pluristratificata consente di ottimizzare l’utilizzo dello spazio e di garantire una maggiore sicurezza agli occupanti. Fondamentale è la funzione difensiva del bunker, che è progettato e costruito per proteggere i suoi occupanti, ma anche per difendere il territorio circostante. A tal fine, il bunker è dotato di sistemi di sorveglianza, nonché di adeguati sistemi di isolamento e di approvvigionamento in caso di emergenza. Possono essere presenti inoltre, spazi dedicati al supporto logistico, alle comunicazioni e ai servizi essenziali per garantire l’autosufficienza della struttura.
Il bunker a Roma: dove si può visitare?
La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali sta organizzando una serie di iniziative durante il periodo estivo. Tra queste ce n’è una che ha avuto un grandissimo successo e che continua ad essere promossa. La visita guidata ad un bunker sotterraneo. Nel corso delle settimane estive sono state organizzate numerose visite guidate, che hanno avuto un successo straordinario. E che hanno convinto i la sovrintendenza ai beni Culturali a portarle avanti.
Proseguono, con l’orario estivo, le visite guidate al Bunker e rifugi antiaerei di Villa Torlonia, le strutture sotterranee situate sotto il Casino Nobile, realizzate durante la Seconda guerra mondiale, riaperte al pubblico con un nuovo allestimento multimediale immersivo. Questa settimana, si potrà prenotare la visita (per i singoli, in lingua italiana) per sabato 24 agosto alle 10.00 e domenica 25 agosto alle 17.00. Restano invariati gli orari di visita per i gruppi. Prenotazione obbligatoria allo 060608 (max 20 partecipanti ad appuntamento).
La storia del bunker romano
La memoria storica del Bunker è stata ricostruita attraverso un dettagliato allestimento fotografico e audio-visivo. L’obiettivo dli organizzatori era di ricreare un racconto molto ben delineato, rievocando al cento per cento ciò che accadde in quegli anni, con voci e suoni storiche. Grande attenzione anche alle immagini. E’ stato ricreato un nuovo allestimento multimediale che si è basto sui documenti storici degli anni della guerra. Sono state messe in risalto le caratteristiche architettoniche originarie del complesso, che è stato concepito per rispondere a una doppia esigenza: da un lato dare informazioni storico-documentaristiche su Roma durante la seconda guerra mondiale e sulla scelta di Mussolini di fare di Villa Torlonia la sua residenza in città, dall’altra offrire ai visitatori un percorso immersivo che li porterà a percepire l’esperienza di un attacco aereo all’interno di un rifugio sotterraneo.