Nei giorni di festa la città rischia di vivere una situazione di enorme difficoltà. I netturbini e gli autisti Ama sono sul piede di guerra e minacciano di non pulire
Roma rischia di essere sommersa dai rifiuti durante i giorni di festa. Se nella capitale infatti, la situazione ha già superato il limite, in vista del Natale, del Capodanno e dell’Epifania, i cittadini che abitano a Roma potrebbero ritrovarsi a vivere situazioni di enorme disagio. I netturbini infatti sono sul piede di guerra ed hanno minacciato di non lavorare in quelle giornate particolari.
Per la città sarebbe un danno clamoroso: nelle due settimane a cavallo tra il 23 dicembre e il sei gennaio infatti, la produzione di rifiuti si moltiplica in modo esponenziale, superando le 20.000 tonnellate a settimana (oltre 3000 in più rispetto agli altri periodi). A causa degli avanzi di pranzi e cenone, degli imballaggi dei regali e degli scarti che tendono ad accumularsi, i secchioni dell’immondizia risultano essere ancora più pieni del solito. Senza dimenticare che nella capitale, sono previsti oltre un milione di turisti in più: un aumento di persone che porterà sistematicamente ad un surplus di rifiuti, che verranno smaltiti durante le festività.
Roma si appresta dunque a vivere giorni complicati, con l’ombra di uno sciopero da parte dei netturbini. Secondo quanto riportato da il Quotidiano Il Messaggero infatti, per poter lavorare a Natale, a Santo Stefano, a Capodanno e all’Epifania (date nelle quali i turni sono volontari) i netturbini e gli autisti di Ama vogliono dall’azienda un altro incentivo economico: un aumento, come avvenne negli anni scorsi, minacciando di non lavorare in quei giorni in caso di rifiuto.
Ama e sindacati: rapporti al limite
I rapporti tra Ama e i sindacati sono molto tesi. I vertici della municipalizzata hanno lanciato una gara da 214 mila euro per contattare una ditta esterna e chiedere che vengano aiutati i netturbini in organico per raccogliere l’immondizia.
Il contratto nazionale per i lavoratori delle aziende ambientali garantisce una maggioranza del 50% diurno e del 75% notturno per tutti i lavoratori che prenderanno servizio il 25, il 26 e il 31 dicembre e il primo e il sei gennaio. Un incentivo considerato però “poco attrattivo”. Dal 2020 l’Ama ha invece cambiato rotta, firmando accordi per l’erogazione fino a 400 euro lordi in più in busta paga per tutti coloro che rinunciavano alle ferie nel periodo natalizio. Una situazione che però, in quest’anno verrà accantonata. I vertici Ama vorrebbero infatti invogliare i netturbini a lavorare, aumentando gli straordinari, e portando il monte totale delle ore da 250 a 450.
Ipotesi che i sindacati, secondo quanto riportato dal quotidiano romano, hanno poco apprezzato: “È una situazione paradossale: ogni anno è stato riconosciuto ai lavoratori un premio di produzione perché tra Natale e la Befana c’è un surplus di lavoro, quest’anno invece siamo ancora in attesa di una proposta. E senza un riconoscimento è complicato per i lavoratori abbandonare i familiari per il Cenone della Vigilia o per il pranzo del Primo dell’anno. In ogni caso non vanno confusi l’aumento degli straordinari con gli incentivi per le festività”.
I prossimi incontri saranno decisivi
I rappresentanti sindacali e i responsabili Ama si sono dati appuntamento nella prossima settimana per discutere la questione e provare a trovare un punto di incontro. Le due parti hanno esigenze ben diverse: da una parte la municipalizzata cerca di risparmiare il più possibile; dall’altra i lavoratori vogliono mantenere gli incentivi per poter lavorare nei giorni di festa. In mezzo alla disputa ci sono milioni di romani che sperano di non ritrovarsi sommersi nei propri rifiuti.