Il Cinema Troisi è ormai un noto punto di ritrovo per i giovani romani e i dati lo hanno nuovamente dimostrato
Il cinema in sala è morto… o forse no. A dare un convinto segnale di ripresa della salute della sala cinematografica ecco il Cinema Troisi, un celebre cinema romano, al centro di attenzioni e polemiche da ormai svariati anni.
A prescindere dalle annose questioni intorno al progetto Piccolo America (fondazione che gestisce il Cinema Troisi), che coinvolgono in particolare il presidente Valerio Carocci, i numeri parlano chiaro e, anche quest’anno, il Biglietto d’Oro del cinema italiano, assegnato al monosala con più spettatori della penisola, se lo aggiudica il Troisi.
Le parole di Carocci
Parliamo di oltre 90mila presenze di pubblico, che oltre a garantire la vittoria del premio, manifestano un evidente crescita del progetto. Basti pensare che nella stagione precedente, si erano registrati 60mila ingressi, già all’epoca sufficienti per aggiudicarsi il premio. Carocci, senza citare le polemiche sulla sua gestione, dichiara: “Il Cinema Troisi è un monosala che ha lavorato affinché la multiprogrammazione divenisse il suo punto di forza, proiettando in un anno 313 titoli differenti, e che insieme alla fruizione di film di prima visione in lingua orginale è attento a ideare e proporre ai suoi spettatori rassegne serali sui grandi autori del cinema, iniziative notturne o appuntamenti fissi per ogni giorno della settimana; e ancora creazioni di format inediti, carte bianche a registi premi Oscar e collaborazioni con le piattaforme per trasformare una contrapposizione in opportunità. Ciò è possibile grazie alla partecipazione e attenzione rivolta sia ai grandi, che ai piccoli festival cinematografici”.
Il presidente del Piccolo America prosegue: “Vincere per il secondo anno Il Biglietto D’Oro per la stagione corrente è per noi una grande soddisfazione, perché ci conferma che la formula del Troisi funziona: da una parte cercare sempre strade innovative nella programmazione, dall’altra puntare a creare un nuovo ruolo per la sala cinematografica nel tessuto urbano. Quest’ultima infatti è vissuta come luogo d’incontro sempre più inclusivo, con la sua aula studio aperta h24 365 giorni l’anno, che garantisce per chiunque un accesso libero e gratuito in uno spazio nel centro storico, contribuendo così anche alla riduzione delle disuguaglianze sociali”.
Anche Federico Croce, direttore generale del Piccolo America, si esprime, evidenziando alcuni dati di indubbio interesse per la comprensione del risultato ottenuto: “Un pubblico giovanissimo, il 65% è under 35, risultato calcolato sui 1975 spettacoli in cartellone, di cui solo il 4% accompagnati da incontri. Questo modello ha fatto sì che, oltre che primo monosala d’Italia, lo schermo del Cinema Troisi sia anche il 14esimo per presenze tra gli oltre 3.400 schermi d’Italia, competendo con i più grandi multiplex nazionali”.