Roma: per la corsa a Expo 2030 il sindaco Gualtieri vola a Parigi

In occasione dell’ultima tappa per le città candidate a ospitare l’Expo nel 2030 rimaste in lizza, Roma, Riyad e Busan, il sindaco della Città Eterna ha illustrato il progetto capitolino a un forum scientifico

L’esposizione Universale è un evento di portata mondiale che potrebbe generare oltre 50 miliardi di euro. Roma la aspetta dagli anni Trenta del Novecento quando un intero quartiere, l’Eur, fu realizzato proprio per ospitare l’Expo del 1942 che mai vide la luce, per colpa della Seconda Guerra Mondiale. Adesso la Capitale sta provando con tutte le forze a sfruttare questa nuova opportunità e a fine novembre si saprà la verità.

Roma in lizza per l’Esposizione universale del 2030 – Roma.Cityrumors.it –

 

Probabilmente non tutti i romani erano a conoscenza della sfida lanciata all’organizzazione dell”Expo 2030 se non fosse scoppiata proprio la settimana scorsa tutta la polemica legata al nuovo sponsor della Roma calcio, una società legata al governo dell’Arabia Saudita che con Riad è la più accreditata rivale nella scelta finale per l’Esposizione universale. 

Un evento di portata mondiale

I grandi eventi dividono, c’è chi li rifiuta a priori, bollandoli come uno spreco di risorse che varrebbe la pena spendere per l’ordinario, e c’è chi li esalta, vedendoli come opportunità di business e di riscatto per i territori con la costruzione di infrastrutture che altrimenti non vedrebbero mai la luce. L’Expo 2030 rappresenta tutto questo, un evento di portata mondiale, ma soprattutto un’opportunità irripetibile per una città come Roma arrivata oramai alla scelta finale dove sono rimaste in lizza soltanto tre città. Milano ad esempio ha già ospitato l’Esposizione universale due volte, nel 1906 venne costruita l’attuale Fiera, l’ultima del 2015, invece, ha portato in dote l’Albero della Vita e Palazzo Italia, l’ex padiglione diventato il quartier generale di Human Technopole. Il progetto Roma Expo 2030 è arrivato fino alla finalissima,  nell’ambiente c’è grande ottimismo anche se la candidatura rivale più accreditata è quella araba che in questi ultimi tempi tanti consensi in più sembra aver ricevuto. Il sindaco Gualtieri, per non lasciare nulla di intentato, ha partecipato in questi giorni a Parigi, luogo dove a fine novembre verrà ufficializzata la sede del 2030, al forum scientifico “People and Territories” per testimoniare con la propria presenza il sostegno da parte di tutto il tessuto imprenditoriale laziale. “Siamo qui a presentare di nuovo il tema di Roma Expo 2030, a coinvolgere i delegati, e siamo di nuovo fiduciosi, contiamo ancora sulla forza del nostro progetto. Contiamo sugli appoggi non scontati che nel frattempo ci sono arrivati da parte di Paesi diversissimi”. ha detto Gualtieri davanti alla platea riunita.

Gualtieri al Forum per l’Expo 2030 – Roma.Cityrumpors.it –

 

Le ultime carte da giocare

Un forum nel segno dell’inclusione, dell’innovazione e della rigenerazione sostenibile, in occasione dell’ultima tappa per le città candidate a ospitare l’Expo nel 2030 prima del voto decisivo del prossimo 28 novembre. Il comitato promotore, capitanato dall’ambasciatore Giampiero Massolo, è salito a Parigi deciso a giocarsi le ultime carte a disposizione convinto che i giochi ancora non siano fatti del tutto. Sarà un’Expo straordinaria, un momento per chiamare tutto il mondo a riflettere su come rendere le nostre città più sostenibili e inclusive”: Ha ribadito il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, “sarà un processo di trasformazione di una parte di Roma che diventerà bella e aperta al servizio della comunità internazionale con una grande area che diventerà un parco di conoscenza, ricerca, innovazione. Non un’ Expo ‘usa e getta’, ma che rimane, aperto e inclusivo, basato su diritti umani, di inclusione e democrazia”. Il 28 novembre, sempre a Parigi, sarà infatti svelato il nome della città vincitrice, Roma continua a sognare.

 

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