Quali sono i motivi che, con grande probabilità, porteranno Povere Creature! a sbaragliare la concorrenza agli Oscar 2024? Scopriamolo
In sala dal 25 gennaio 2024, Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, con Emma Stone, Willem Dafoe e Mark Ruffalo, si candida concretamente a conquistare la statuetta d’oro per “miglior film” alla cerimonia degli Oscar del 2024.
Il regista greco, porta su schermo un’opera totalizzante, in grado di autoproclamarsi manifesto dell’epoca contemporanea.
Un godurioso manifesto socio-politico
In molti, quando Barbie di Greta Gerwig approdò in sala, si dissero delusi da un prodotto audiovisivo capace soltanto in parte di presentare il tema del patriarcato e, soprattutto, profondamente inadatto a sviscerarne caratteristiche ed esiti socio-politici. Barbie si rivelò per ciò che era: un grazioso prodotto commerciale, in grado di divertire e porre persino alcune domande agli spettatori più giovani… Tuttavia, nient’altro scaturiva dalla frizzante sceneggiatura di Noah Baumach… Niente film manifesto dell’anti-patriarcato, né opera dirompente, capace di smuovere le coscienze. Con Povere Creature!, al contrario, Yorgos Lanthimos entra prepotentemente nel terreno filosofico-politico, spalancandosi da solo la porta dell’olimpo del cinema. Tratto dall’omonimo romanzo composto sul concludersi dello scorso secolo, il nuovo film dell’autore greco si eleva a opera universale, scegliendo di andare oltre al semplicistico concetto di “film femminista”, grazie alla fine rappresentazione di tematiche trasversali dal potenziale indefinito.
Al contrario di quello che potrebbe apparire dopo un’inizio volutamente paradossale, Povere Creature! non è semplicemente la rivisitazione in chiave femminile del romanzo più celebre e inflazionato di Mary Shelley (Frankenstein), ma, come ogni grande opera, un fecondo groviglio di tematiche espresse o inespresse nel corso della storia della letteratura e del cinema. Il personaggio interpretato da Emma Stone, si trasforma nel corso della pellicola, incarnando nei comportamenti e nelle idee, diverse epoche e correnti filosofiche della storia dell’uomo. Il film, si rivolge al proprio interlocutore come se questo possa essere letteralmente chiunque, riservando certamente alcuni strati della propria poetica a pochi eletti, ma preoccupandosi costantemente di abbracciare con convinzione la dimensione mainstream del cinema contemporaneo. Una caratteristica che, per alcuni, potrebbe disinnescare brutalmente l’esclusività contenutistica dell’opera di Lanthimos, ma che, se dovessimo seguire l’assunto secondo cui “il vero intellettuale rende semplice ciò che è complesso e non viceversa…”, finirebbe per elevare ulteriormente gli esiti di un prodotto audiovisivo squisitamente pluridimensionale.
Povere Creature!, grazie alla poliedrica e cangiante personalità della sua protagonista, si trasforma in un raffinato saggio di politica e psicologia, in cui ogni pedina dello scacchiere audiovisivo messo in piedi dal regista greco, diviene fondamentale per completare un acciecante mosaico di (ipo)tesi sulla natura umana e le successive conseguenze di questa. Le correnti intellettuali più celebri e discusse di sempre, si impossessano a turno della protagonista, costretta a trovare, come ognuno di noi, un utopico equilibrio tra lo sforzo morale della ragione e la spensierata leggerezza dell’ignoranza. Non abbiamo intenzione di svelarvi se Bella (la protagonista), riuscirà o meno a conquistare tale equilibrio, ma possiamo assicurarvi che il viaggio fisico e metafisico che vi accompagnerà per 141 minuti, di certo non vi lascerà indifferenti.