Mostra su J.R.R. Tolkien, il governo spinge sul tradizionalismo?

Pubblicizzata persino dal presidente del consiglio Giorgia Meloni, la nuova mostra su J.R.R. Tolkien sta facendo discutere.

Negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare della nuova mostra su J.R.R. Tolkien – aperta al pubblico fino all’11 Febbraio alla Galleria nazionale d’arte moderna a Roma – soprattutto a causa delle supposte spinte politiche che il governo avrebbe generato, per far si che questo leggendario autore fosse tributato in una sede pubblica.

J.R.R. Tolkien (foto Ansa.it) – Romacityrumors.it

Ma cosa troverete all’interno della chiacchierata mostra? E quali sarebbero i motivi dietro quest’insistenza da parte del governo di centro-destra?

Tolkien, l’intellettuale di riferimento della destra tradizionalista

Nonostante sia facile scivolare all’interno della pura speculazione, non è un segreto che, effettuando una disamina socio-politica del Signore degli Anelli o di Lo Hobbit (i gloriosi successi letterari dell’autore in questione), si possa facilmente rintracciare un’indiretta apologia al tradizionalismo, che, come ben sappiamo, è uno dei capisaldi della destra italiana. Stupisce, in tal senso, il gran brusio che alcune frange della sinistra avrebbero messo in piedi, per denunciare una presunta scorrettezza politica nel promuovere autori più tendenti allo schieramento politico del governo vigente.

La Premier Giorgia Meloni alla mostra su Tolkien (foto Ansa.it) – Romacityrumors.it

La cultura deve essere esperita in ogni sua manifestazione e tendenza, questo è scontato, ma che vi sia una trascurabile focalizzazione su alcuni artisti in particolare, è piuttosto scontato e difficilmente evitabile. D’altronde, ciò rientra nella medesima logica secondo cui, la supposta trasformazione della Rai in una rete più tendente a destra, sarebbe un crimine per la neutralità del servizio pubblico… Tuttavia, ci si dimentica che, anche la sinistra, durante i propri governi, ha platealmente applicato la medesima strategia.

Ma la mostra… com’è?

Per quanto concerne la mostra in se, ci rincresce evidenziare un certo anacronismo formale nella realizzazione. La mancanza di interazione, unita alla tragica staticità della gran parte degli oggetti esposti, fa scivolare la mostra in quel polveroso e tedioso terreno delle mostre vecchio stampo. Un’approccio inevitabilmente incompatibile con le esigenze delle nuove generazioni, sempre più bisognose di stimoli vivaci e vivacizzanti. La mostra, inoltre, non fornisce, quasi mai, informazioni o materiali inediti, limitandosi a svolgere il compitino. Nonostante ciò, il fascino dell’oggetto rappresentato, compensa tali lacune formali, giustificando in parte l’esiguo costo del biglietto.

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