La domanda che tutti, romani e turisti, si fanno da anni sulla Fontana di Trevi: dove finisce l’acqua? Ecco la risposta che nessuno conosce
La Fontana di Trevi è uno dei luoghi più suggestivi, romantici e conosciuti di Roma. E’ il posto amato da tutti i turisti, che da anni si recano ai bordi della fontana, per lanciare la loro moneta ed esprimere il desiderio più dolce e significativo: sperare di tornare a visitare questo luogo incantato. Intorno alla Fontana di Trevi si sono costruite anche vere e proprie leggende. Storie che hanno permesso di accrescere l’attenzione e la misticità di un posto che da anni rappresenta un vanto per i romani. Tante le domande che girano intorno alla Fontana di Trevi: da dove nasce la leggenda della monetina? Dove vanno a finire i soldi lanciati dai turisti? E soprattutto… dove finisce l’acqua della Fontana?
La Fontana di Trevi rappresenta un vero e proprio gioiello. La sua realizzazione si deve a papa Clemente XII che, nel 1732, indisse un concorso al quale parteciparono i maggiori artisti dell’epoca. Tra i vari progetti presentati venne scelto quello dell’architetto Nicola Salvi. La sua particolarità, ha ispirato da sempre i princiaali registi e gli attori. La Fontana di Trevi ha fatto da splendida cornice alla scena più nota del film La Dolce Vita di Federico Fellini, con una bellissima Anita Ekberg, avvolta in un lungo abito da sera nero, che entra nell’acqua e chiama Marcello Mastroianni: “Marcello, come here!”: una delle immagini più iconiche del cinema italiano.
La Fontana di Trevi nei Film
O come dimenticare Totò, che nel film Totò Truffa 62 impersonificava il Cavaliere Ufficiale Antonio Trevi (Nipote dell’omonimo costruttore) intento alla vendita della Fontana a Mister Decio Cavallo, oriundo italiano interessato all’acquisto. “Ma che si pazz’? 100.000 lire per una massa d’acqua di questa portata?”. La Fontana di Trevi è da sempre un punto storico per turisti e romani. Ed è spesso anche oggetto di atti di vandalismo. Come le recenti proteste degli esponenti di Ultima Generazione, che hanno macchiato di nero le acque della fontana, in segno di protesta contro i combustibili.
Tante le storie e le domande che circondano lo storico monumento, vanto per un’intera città: a partire dalla più significativa: dove va a finire l’acqua che esce dalla Fontana? La responsabilità, in questo senso, è tutta di Acea, l’azienda comunale che controlla acqua, energia e ambiente. La municipalizzata ha il compito di lavorare costantemente e quotidianamente sull’acqua della fonata, monitorandola e controllando che risulti sempre pulita. E che non venga sprecata. Pochi sanno che l’acqua della Fontana di Trevi viene riciclata: ovvero, controllata, depurata e rimessa in circolo.
I lavori di manutenzione: e i cambiamenti rispetto al passato
La manutenzione della Fontana di Trevi avviene ogni quindici giorni ed è effettuata da un personale formato da esperti elettromeccanici chiamati a verificare il corretto funzionamento delle pompe di ricircolo e dell’intero sistema di adduzione dell’acqua. I tecnici specializzati poi, lavorano almeno tre volte alla settimana per il controllo della pulizia delle acque. Le vasche vengono poi completamente svuotate due volte al mese, per permettere che l’acqua venga pulita e disinfettata. Impossibile vedere all’opera manutentori e personale nei pressi della struttura. Tutti i lavori vengono infatti effettuati da remoto, con gli addetti che controllano le varie fasi attraverso quattro pompe elettriche sempre in azione all’interno della fontana.
Un cambio significativo rispetto al passato, quando l’acqua arrivava nella Fontana per mezzo dell’acquedotto Vergine e veniva raccolta in una stanza di stagnazione. In quel punto l’acqua si fermava fino per essere distribuita alle famiglie ricche della città. C’era infatti un foglio appeso alla parete dove si effettuava il calcolo e che veniva periodicamente ristuccato ed aggiornato a mano. Sul foglio erano indicati i nomi dei più facoltosi gruppi familiari romani e il conto dei loro pagamenti. Se questi venivano interrotti, il flusso stabilito per loro veniva bloccato.
La leggenda della Fontanella degli Innamorati
Tra le leggende della Fontana di Trevi (insieme a quella di lanciare una moneta per poter tornare a visitare la città eterna), c’è anche quella legata agli innamorati. Sul lato esterno della struttura si trova infatti una piccola vaschetta con due cannelle. Le coppie che bevono a questa fontanella (nominata la Fontana degli Innamorati) resteranno per sempre innamorate e fedeli. In passato era spesso utilizzata dalle coppie che erano costrette a dividersi per lunghi periodi, a causa di partenze per lavoro o per il servizio militare. Prima dell’addio, i due innamorati si recavano alla Fontanella, la ragazza riempiva un bicchiere mai usato prima e lo offriva all’innamorato. Il bicchiere doveva essere rotto. In questo modo, la ragazza era certa di non perdere la persona amata. Secondo la tradizione, chi sorseggiava l’acqua della Fontana di Trevi ricordando Roma per sempre, avrebbe continuato a ricordare l’innamorata rimasta in città.