Casa del Cinema, il 27 settembre con la seconda parte dello spettacolo “La tegola e il caso”

Casa del Cinema, il 27 settembre (h.20) è in programma la proiezione della seconda parte dello spettacolo televisivo di Flavia Mastrella e Antonio Rezza “La tegola e il caso”. L’evento è promosso nell’ambito della rassegna “Tokamak – reattori e contenti”.

Girato sul delta del Po, nel mare di Anzio e a Roma sul Tevere.

Il commissario D’angelo, all’imbrunire, si appresta a vivere la sua giornata. L’agente Antonio muore assassinato da tre delinquenti: Elì, donna silenziosa e riflessiva, Arm, un ragazzo alla fine dell’adolescenza, e il Francese, uomo di fede, dominatore, e fumatore incallito. D’angelo trova il cadavere di Antonio riverso su un albero alla deriva nelle acque del Po; la salma aggrappata al relitto galleggerà nel film urlando la sua sete di giustizia. Pur senza alcuna prova il commissario arresta i tre assassini; i due uomini sono condotti nella galera marina, la donna viene rinchiusa in un carcere sul Po. Ciccio, giornalista corpulento, conscio dell’incapacità del sistema giudiziario, diffonde le notizie sull’avvenimento ad ascoltatori virtuali. D’Angelo tortura Arm ed il Francese nei sotterranei del carcere marino assistito dalla segretaria Laav e dal capitano Harris, uomo sadico e fedele. Il giornalista Ciccio insorge e viene arrestato. Il commissario, invasato dalla sua stessa autorità, inizia una danza frenetica e gioca con i detenuti spalleggiato dalla Secondina delle carceri. Distrutto dalla violenza il giovane Arm si toglie la vita: D’angelo, spinto dal bisogno di mistificare la notizia del suicidio, libera il giornalista Ciccio che, addomesticato, nasconde la verità ai suoi ascoltatori. Il Francese, aiutato dalla fede, evade sotto gli occhiacci della Secondina. Il commissario insegue il criminale ma, quando sta per acciuffarlo, avviene il miracolo: la fede del Francese si materializza e di fronte alla visione mistica D’angelo cede psicologicamente. Gli eventi precipitano. Delitto sul Po è un’opera che nega in modo deciso l’utilità della sceneggiatura. Quando una scena mancava ci cambiavamo d’abito e la giravamo istantaneamente per poi montarla ancora vestiti da personaggio. E non erano più gli autori a montare il film ma gli stessi personaggi sfuggiti al controllo degli autori. La vicenda poliziesca ramifica in microstorie influenzate dalla realtà quotidiana dei personaggi. Ogni frammento di storia è diviso da 5 secondi di nero; i frammenti rappresentano vicende a se stanti di diversa durata che unite dal nero formano una storia articolata. Il nero fisso copre il 15% del film, mentre il nero dello scotch copre il 35% dell’immagine. Considerato che il film è fatto di immagini possiamo affermare che lo scotch copre il 35% degli avvenimenti e, sommato al 15% del nero fisso, ci permette di raggiungere il 50% di nero netto totale. Aggiungendo al nero netto il nero lordo della sala e il nero totale del prezzo del biglietto otteniamo il prodotto nero interno che porta con sè lo spettatore. In tutti i cinema.

Ingresso gratuito.
Evento accessibile
Scopri di più bit.ly/3wo7DGs
Roma Capitale

Gestione cookie