David Bowie pensava che “invecchiare è un processo straordinario in cui si diventa la persona che si sarebbe sempre dovuti essere”.
Chiunque di noi, a qualsiasi età, può rendersi conto della verità nascosta nelle parole di Bowie. Già a 20 anni ci si rende conto di quante cose sbagliate si facevano negli anni dell’adolescenza. E lo stesso avviene a 30, a 40, a 50 anni: c’è sempre un momento in cui ci si guarda indietro e si ripensa agli errori che hanno peggiorato la nostra vita. E che, con l’esperienza, abbiamo imparato a evitare.
I consigli che seguono non sono frutto di ricerche o studi particolari. Sono invece lezioni, modi di pensare o di vedere le cose, che chiunque imparerà con il passare degli anni. E che, per fortuna, qualcuno mette a disposizione dei più giovani.
La ricetta per la felicità non esiste, ma ci si può lavorare
Il primo consiglio riguarda l’eterna corsa verso la felicità. Siamo tutti impegnati nell’incessante corsa verso la felicità, ma deve davvero essere una corsa? C’è davvero un traguardo da raggiungere? Probabilmente no. Invece di aspettare una promozione al lavoro o un nuovo amore per essere felici, sarebbe utile provare ad essere felici a partire dal presente, apprezzando quanto di buono c’è già nella propria vita.
Il secondo consiglio è quello di non rendersi la vita un inferno per le piccole cose. È facile lasciare che una discussione con un amico o un errore sul lavoro rovinino la nostra giornata. La maggior parte delle volte, però, queste piccolezze non contano davvero nel grande schema delle cose. Non ogni problema merita il nostro tempo e la nostra energia.
Il terzo consiglio riguarda una delle più grandi paure della nostra vita: il fallimento. Secondo molte persone (le più ottimiste, probabilmente), il fallimento non è un nemico. Anzi, è l’esperienza che porta più insegnamenti. Quindi, non si dovrebbe cercare, ma neanche evitare a tutti i costi.
Anche perché, come tutti noi sappiamo, c’è qualcosa di ben peggiore del fallimento: il rimpianto. Guardare indietro alla propria vita e pensare a tutte le cose che non si sono fatte perché si aveva troppa paura di provare è scoraggiante. Quindi, forse è meglio provare e fallire che passare la vita a chiedersi “come sarebbe andata se…”.
Gioie e dolori del rapporto con gli altri
In quanto esseri sociali, durante la nostra vita c’è un altro fattore che influenza la nostra mente: le altre persone. Il confronto con gli altri è probabilmente una delle più grandi cause di infelicità. Molte persone si guardano intorno e hanno la sensazione che tutti gli altri abbiano la propria vita sotto controllo. E non c’è niente di più sbagliato. Le persone tendono a sovrastimare quanto gli altri abbiano la loro vita in ordine. La verità è che tutti stanno cercando di capire le cose man mano che avanzano.
Un’altra lezione importante a proposito di questo riguarda la tecnologia moderna. I social media sono un ottimo modo per rimanere in contatto con gli amici e condividere momenti speciali. Ma c’è un lato negativo. Guardare le vite apparentemente perfette degli altri può farci sentire come se la nostra vita non fosse all’altezza. La verità è che la vita di nessuno è perfetta come sembra sui social media. Tutti mostrano solo i momenti migliori, non i momenti difficili o i problemi quotidiani.
Le altre persone non sono però solo fonte di frustrazione. Anzi, se diamo loro la giusta importanza, sono la fonte maggiore di felicità. Nel trambusto della vita, però, è facile dimenticare le persone che contano di più per noi. Quello che segue, a differenza dei precedenti, è un consiglio supportato da molti studi scientifici: le relazioni sono la base di una vita appagante. Ci portano gioia, sostegno e un senso di appartenenza.
La chiave di tutto: il rapporto con se stessi e con il presente
E se gli altri sono una parte importante della propria vita, la stessa attenzione dovrebbe essere dedicata a se stessi. È giusto prendersi del tempo per sé, per ricaricarsi e rigenerarsi. Anzi, ci rende più preparati ad aiutare gli altri. E se prendersi questo tempo sembra sempre più difficile, è perché i problemi quotidiani sembrano catturare tutto il tempo che abbiamo a disposizione. E invece, imparare a dire no è una delle lezioni più importanti che possiamo imparare.
Concludiamo con una lezione piuttosto scontata, che sembra uscita da un biscotto della fortuna: “vivere il presente”. Eppure, è così facile rimanere bloccati nel passato o preoccuparsi del futuro. La verità è che l’unico momento che abbiamo davvero è il presente.