L’uomo che ieri ha ucciso la compagna davanti al suo posto di lavoro, avrebbe immediatamente telefonato ad una sua ex: dicendole cose che fanno rabbrividire…
Emergono nuovi e sempre più clamorosi sviluppi sul femminicidio che ha sconvolto la capitale. Ieri, giovedì quattro luglio, Manuela Petrangeli, una donna di cinquantuno anni, è morta sotto i colpi di fucile esplosi dall’ex compagno, Gianluca Molinaro, che poco dopo si è costituito dai carabinieri. L’ennesimo episodio di violenza nei confronti di una donna: un femminicidio che ha sconvolto la capitale: per il modo in cui si è verificato e per le prime parole, raccolte a caldo, con le quali l’uomo ha raccontato e commentato l’accaduto. Pochi istanti dopo aver ucciso la donna, l’assassino avrebbe telefonato ad una sua ex, dicendole delle cose che hanno fatto venire i brividi a molte persone.
La fisioterapista è stata uccisa a due passi dal suo posto di lavoro e stava per partire per le vacanze. Si era lasciata alle spalle un anno difficile, reso ancora più complicato dalla separazione dall’ex compagno: aveva voglia di dimenticare tutto e concedersi qualche giorno di meritato relax, ma non ha fatto in tempo a godersi le meritate vacanze. Era appena uscita dallo studio e stava raggiungendo la sua autovettura (parcheggiata fuori dalla casa di cura Villa Sandra, dove lavorava come fisioterapista), quando è stata raggiunta da alcuni colpi di fucile.
A spararli, da una Smart Grigia che si era accostata al suo fianco, c’era Gianluca Molinaro, il suo ex compagno. La donna, nonostante il pronto intervento del personale medico dell’Ares 118, che ha tentato di rianimarla in strada, è morta dopo poco tempo. Al suo fianco c’era un’amica, rimasta ferita. Tutto è accaduto nel giro di pochi secondi, in via degli Orseolo all’altezza del civico 36, a Casetta Mattei. L’assassino, a distanza di pochi minuti, si è presentato in caserma dai carabinieri della compagnia Eur di Roma. Ai militari ha raccontato cosa aveva fatto, consegnando il fucile a canne mozze usato per uccidere la ex.
Prima di presentarsi alle autorità, Molinaro ha fatto una cosa sorprendente, che ha scandalizzato il web e diverse persone: ha infatti preso il telefono e chiamato una sua vecchia compagna, di nome Debora. Avevano avuto una lunga relazione, dalla quale è nata una figlia. La loro storia d’amore si era interrotta tre anni fa, poco prima che iniziasse quella con Manuela Petrangeli. Una storia travagliata, che portò Debora a denunciare Molinaro per stalking e maltrattamenti. La picchiava e per questo fu arrestato, ma dopo due mesi di carcere era di nuovo fuori grazie a dei percorsi di riabilitazione. L’uomo ha dei precedenti per stalking, ma non risultano denunce da parte di Manuela. Quando ha sentito il suo telefono squillare ed ha visto che si trattava di Molinaro, Debora ha temuto che avesse avuto una discussione con la figlia.
L’incredibile domanda fatta dall’assassino alla ex via telefono
Secondo il racconto fatto dalla donna, Molinaro era palesemente ubriaco: parlava in modo biascicato e minacciava il suicidio. Ma la donna non ha mai creduto che il 53enne (che lavora come Oss in un centro di riabilitazione gestito da Don Guannella) avesse mai veramente pensato al suicidio. “Mi ha detto quello che aveva fatto”, ha raccontato all’Adnkronos Debora, che inizialmente non riusciva a crederci e che ha consigliato l’uomo di recarsi ai Carabinieri e di confessare quanto fatto. “Gli ho detto che sarei andata a trovarlo con nostra figlia, ma ovviamente non lo pensavo. Non so come ho fatto a convincerlo. Quando è arrivato dai carabinieri mi ha chiesto ‘Che ci faccio col fucile?’ Voleva portarselo appresso”. Il primo pensiero o dubbio dell’uomo, era quindi dedicato al fucile. Un particolare che ha scatenato le reazioni scomposte del web.
“Nessuna avvisaglia”
I Carabinieri continuano ad indagare sull’uomo e confermano l’assenza di denunce da parte della donna uccisa. “Non c’erano pregressi di codice rosso verso la signora”, hanno confermato i militari. L’uomo però avrebbe precedenti per stalking. Sono in corso indagini anche sul possesso dell’arma poiché non risulta che avesse il porto d’armi. “Non avremmo mai immaginato potesse succedere una cosa così”, racconta Maria Cristina Franchitti, amica e collega di Manuela Petrangeli. “Erano separati da circa tre anni – spiega – ed era un rapporto normale, come quelli in cui ci separa con un bambino piccolo di mezzo. Non c’è stata nessuna avvisaglia, lei si comportava normalmente. Lei lavorava e credo anche lui, quindi non c’erano in mezzo questioni economiche”, prosegue la collega che, tra le lacrime, aggiunge: “Era solare, una bravissima professionista. È il solito femminicidio”.
L’ipotesi di reato con cui la procura della Repubblica di Roma, ha aperto un fascicolo sul femminicidio di ieri pomeriggio a carico di Gianluca Molinaro (indagato per la morte dell’ex compagna Manuela Petrangeli è di omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla detenzione illegale di armi. L’omicida, che lavora come assistente nella comunità per disabili psichiatrici Don Guanella, ha ucciso la donna con un fucile a canne mozze, sulla cui provenienza di carabinieri stanno indagando. Dopo l’omicidio si è costituito consegnando anche l’arma del delitto, ma non ha rilasciato dichiarazioni agli investigatori e al sostituto procuratore del turno violenza. Questa mattina, dopo essere stato ricoverato e piantonato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Eugenio è stato trasferito nel carcere Regina Coeli.