Un uomo ha tradito la moglie alla luce del sole e poi l’ha accusata di aver chiamato la sua amante. Schiaffi e insulti davanti ai bambini
Non solo ha tradito la moglie senza nessuna remora, rendendo pubblica la sua relazione con l’amante e pretendendo che la donna l’accettasse, ma ha anche accusato la compagna di aver provato a telefonare alla terza donna: insultandola, schiaffeggiandola e urlandole contro di tutto. Un 52enne di Roma è il protagonista di questa storia, che si è conclusa con l’intervento delle forze dell’ordine e con un processo, che ha emesso la sua sentenza.
Da anni tradiva la moglie, che aveva scoperto tutto, ma che aveva deciso di chiudere un occhio per il bene dei figli che stavano crescendo. Non contento ha assunto atteggiamenti sempre più minacciosi e violenti nei confronti della donna, che ha costretto a lasciare il lavoro. Una sera l’ha accusata di essere tornata troppo tardi dal suo posto di lavoro e l’ha obbligata a lasciarlo: la moglie ha dovuto accettare, provando a proseguire la sua attività di sarta, all’interno della sua abitazione. Rinunciando ad uno stipendio soddisfacente e abbandonando le sue ambizioni lavorative, pur di non far inalberare l’uomo.
“Hai telefonato alla mia amante! Ti faccio sputare sangue”
La donna ha accettato in silenzio, poi il 19 luglio del 2015 accade un fatto preciso. V. (il marito) torna a casa dopo aver trascorso un fine settimana a Milano con la sua amante e quando torna a casa si scaglia contro la donna, accusandola di aver minacciato l’altra per telefono. Lei risponde, dicendo che si trattava di pura fantasia e prova a mostrarle il telefono, per fargli vedere che non c’erano chiamate o messaggi: lui lo prende e lo getta a terra distruggendolo; poi si avvicina alla moglie e la schiaffeggia, in preda alla rabbia. Tutto davanti ai figli, all’epoca dei fatti minorenni.
La moglie, spaventata, chiama i genitori al telefono, chiedendo aiuto, ma V. se ne accorge, strappa la cornetta dalle mani della moglie e urla: “Meridionali di m…, non avvicinatevi a questo cancello, ammazzo la tua famiglia e tutti voi!”. La moglie a quel punto trova il coraggio di andarsene, portando con se i figli. Una decisione che fa arrabbiare ancora di più il marito, che si sfoga con gli amici al telefono. Nel processo, l’accusa ha riportato le conversazioni fatte con colleghi ed altre persone, dopo che la sua famiglia aveva lasciato la casa: “Questa donna è malata di mente, la faccio internare, la faccio rinchiudere, così gli levano i figli, perché li sta rovinando, è una c… e una m…”.
Il processo e la condanna: un anno e quattro mesi
La Procura ha ricostruito con precisione tutta la storia e il giudice monocratico ha deciso di intervenire, condannando l’imputato ad un anno e quattro mesi per maltrattamenti in famiglia. Nella sentenza si fa riferimento alle numerose ingiurie, alla vessazione nei confronti della donna, costretta a rinunciare al suo lavoro, con il marito incapace di curare le “legittime aspirazioni professionali della consorte”. Pronto anzi ad offenderla: “Sei un’incapace, ti faccio sputare sangue, ammazzo te e la tua famiglia, te ne devi andare”. Il processo è scattato anche grazie all’intervento dei figli, che hanno deciso di denunciare il padre, per evitare conseguenze peggiori sulla mamma.