Operatori educativi: di nuovo in piazza i sindacati di base e il Comitato Romano Oepac in due giornate di sciopero il 30 e 31 gennaio, a difesa dei diritti degli operatori per l’inclusione degli alunni con disabilità.
Dopo lo sciopero dello scorso dicembre, USB, CUB ed il Comitato Romano Oepac hanno indetto due giorni di sciopero a conclusione del mese, con il blocco del servizio.
Duplice la motivazione e diversi i destinatari della protesta. Gli operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione degli alunni con disabilità tornano ad incrociare di nuovo le braccia per rivendicare il rispetto di tutti gli aspetti contrattuali da parte delle cooperative e del Regolamento comunale del 2022 da parte di Roma Capitale.
Lavoratori sfruttati e sottopagati dalle cooperative sociali, mentre la giunta comunale si ostina a non voler ascoltare il malessere e le ragioni di chi quotidianamente lavora per garantire l’inclusione e il diritto allo studio di migliaia di bambini e bambine.
Capita così che alcuni lavorino trenta ore settimanali ma sono coperti dalle garanzie contrattuali solo per dodici ore, mentre altri vengano fatti lavorare per un numero di ore inferiori a quelle da contratto e quindi vadano a percepire un reddito inferiore, che non consente di arrivare alla fine del mese. Varie e soggettive sono le situazioni, a seconda delle cooperative e delle modalità di impiego dell’operatore. Queste sostanzialmente le motivazioni alla base dello sciopero del 30 gennaio, con manifestazione dinnanzi alla sede di Legacoop, in via Guattani n.9.
Come se non bastasse, dall’inizio dell’anno scolastico vengono rimandati a casa senza paga, nei primi due giorni di assenza dell’alunno assistito. Inoltre non percepiscono più le retribuzioni per le partecipazioni ai GLO, alle uscite didattiche ed ai campi scuola. Per questo scenderanno a manifestare dinnanzi ai Gruppi Consiliari del Comune, in Piazza Bocca della Verità, per sollecitare la convocazione dell’Assemblea Capitolina.
Gli scioperi sono stati proclamati dai sindacati CUB e USB e dal Comitato Romano AEC per rivendicare da un lato gli adempimenti contrattuali integrali e dall’altro il rispetto del Regolamento comunale del 2022 e delle Linee Guida che hanno istituito il sistema dell’accreditamento delle Cooperative.
Sciopero 30 gennaio contro le cooperative
“Molte cooperative effettuano delle violazioni contrattuali, per esempio facendo sottoscrivere ai lavoratori contratti da dodici ore settimanali per poi farli lavorare trenta ore ed anche di più, senza riconoscere la maggiorazione dovuta per le ore supplementari e senza procedere al consolidamento dell’orario effettivamente svolto. – sostiene il Comitato Romano Oepac – Perciò scenderemo a manifestare il 30 gennaio dinnanzi alla sede di Legacoop, in via G. A. Guattani n. 9 per rivendicare il diritto alla piena applicazione del CCNL di categoria.”.
“Il problema è la variabilità continua del servizio Oepac nelle scuole. – sottolinea Giacomo Gresta dell’USB (Unione Sindacale di Base) – per cui le situazioni contrattuali variano molto da caso a caso. Io ho un contratto di 30 ore settimanali ma vengo impiegato anche solo per 25 o 20 ore settimanali, venendo pagato dalla cooperativa in base alle ore effettivamente lavorate, quindi io andrei a perdere 150 o 200€ al mese. Quindi si viene pagati di meno di quanto stipulato nel contratto poiché si viene utilizzati per un numero inferiore di ore.“.
“Le ore supplementari rispetto al contratto firmato in base al CCNL andrebbero retribuite con una maggiorazione del 27%, cosa che non avviene mai. – spiega Germano Monti, portavoce del Comitato Romano Oepac – Inoltre, contributi, ferie, malattia, TFR si calcolano sulle ore contrattuali, quindi è il lavoratore a trovarsi penalizzato.”.
Il Comitato Romano OEPAC infine ricorda “che le cosiddette cooperative sociali percepiscono dal Comune una consistente percentuale in più rispetto al costo del lavoro degli operatori, recentemente passata dal 13% al 14% del costo del servizio, il che significa che su circa 90 milioni versati dal Comune alle cooperative circa 13 sono a disposizione delle stesse cooperative, le quali non dovrebbero, quindi, avere difficoltà a rispettare i contratti sottoscritti con i lavoratori, a pagare i primi tre giorni di malattia, ecc.”.
Le ragioni della protesta del 31contro i gruppi consiliari
“Ancora più chiaro il motivo della manifestazione dinanzi alla sede dei gruppi consiliari: dall’inizio dell’anno scolastico noi e gli alunni stiamo subendo tagli al servizio, che vanno dall’omesso pagamento dei primi due giorni di assenza dell’alunno all’impossibilità per gli OEPAC di prendere parte alle uscite didattiche, alle gite scolastiche e persino ai GLO, il tutto in palese violazione di quanto disposto dal Regolamento comunale, dalle Linee Guida che hanno istituito il sistema dell’accreditamento e di quanto contenuto nell’Avviso Pubblico sottoscritto dalle cooperative per essere accreditate. Quindi il 31 l’appuntamento è per una manifestazione al palazzo dei gruppi consiliari del Comune di Roma, in piazza Bocca della Verità.”, chiarisce in una nota il Comitato Romano Oepac.
Molti municipi infatti hanno informato le scuole che , in base alla Delibera della Giunta Capitolina n. 360/23, che ha approvato il nuovo schema di Convenzione – adottato dallo scorso dicembre – in caso di assenza non programmata dell’alunno, la prestazione dell’operatore non può essere effettuata, come precedentemente previsto, per i primi due giorni, in favore di altri alunni beneficiari del servizio Oepac o in favore del gruppo classe. Per cui chiedono alle scuole di comunicare il rientro a scuola dell’alunno, al fine di riattivare tempestivamente il servizio. Infatti i municipi non pagano la cooperativa per i primi due giorni di assenza e l’operatore rimane senza paga.
Gli Oepac chiedono dunque che venga integralmente applicato il CCNL delle cooperative sociali e il regolare pagamento di tutte le ore contrattuali, indipendentemente dal fatto che non sia possibile effettuarle per ragioni indipendenti dal lavoratore, come nel caso di malattia dell’alunno beneficiario del servizio.
“Una situazione di assoluta illegittimità, che non crediamo possa essere addebitata a quei Municipi e quelle scuole che trasmettono simili disposizioni, arrivando persino a chiedere alle famiglie di comunicare inizio e fine delle assenze dei loro figli. – conclude il Comitato – Noi siamo convinti che si tratti di “istruzioni” impartite dall’Assessorato retto da Claudia Pratelli, la quale si nega ostinatamente al confronto richiesto più volte, sin dall’ottobre scorso, dai sindacati CUB e USB proprio per affrontare questi problemi, emersi sin dai primi giorni dell’anno scolastico. Le opposizioni hanno chiesto sin dal 14 dicembre la convocazione straordinaria dell’Assemblea Capitolina, senza aver ricevuto ancora alcuna risposta. Abbiamo il diritto di sapere se le norme contenute nel Regolamento, nelle Linee Guida e nell’Avviso Pubblico siano state abrogate e, in caso contrario, chi e perché si stia permettendo di disattenderle, con gravissimi danni per gli operatori, gli alunni e la qualità del servizio.”.