Si comincia a indagare sulle cause della tragedia avvenuta nella tarda serata di sabato 9 dicembre, un maxi incendio divampato all’ospedale di Tivoli, dove sono morti tre pazienti e circa 200 persone sono state evacuate
Le fiamme sono divampate alle 22,30 seminando il terrore tra le corsie del San Giovanni Evangelista, l’ospedale della cittadina alle porte di Roma. Le vittime sono tutte pazienti: un uomo di 86 anni e due donne di 83 e 86 anni. Recuperato anche il corpo di un 76enne che però era già deceduto al momento del rogo. I Vigili del fuoco hanno evacuato la struttura portando via 130 pazienti.

La Procura di Tivoli, guidata da Francesco Menditto, ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Sequestrate inoltre alcune aree dell’ospedale per le indagini. Le fiamme, secondo il pm, sono partite dall’esterno, sul retro della struttura, coinvolgendo i rifiuti stoccati.
Terribile tragedia
Notte di terrore nel nosocomio di Tivoli, alle porte di Roma, per un incendio divampato intorno alle 23 di ieri sera. I vigili del fuoco hanno lavorato diverse ore assieme a polizia e carabinieri per domarlo e mettere in salvo le persone ricoverate, le fiamme e il fumo si erano rapidamente propagati in diversi piani dell’ospedale. Il bilancio ad oggi è di tre morti e circa 200 pazienti evacuati. “Abbiamo acquisito numerose immagini dall’impianto di videosorveglianza, da cui abbiamo un quadro chiaro su quanto accaduto e attraverso le quali al momento possiamo escludere il dolo”, ha detto il procuratore di Tivoli Menditto, che ha aperto un fascicolo per accertare le eventuali responsabilità. Tre sono infatti i pazienti morti e per loro è stata disposta l’autopsia ed è stato per questo nominato il medico legale e il tossicologo.

Le possibili cause
Dopo l’evacuazione dei circa 200 pazienti dall’ospedale, tra loro diversi neonati, una donna incinta messa in salvo con un’autoscala e i pazienti Covid che si trovavano nel reparto al piano meno uno, la Protezione civile comunale ha allestito 150 posti letto in una vicina palestra comunale per assistere i pazienti in attesa del trasferimento in altri ospedali della Capitale. Sulle cause del rogo indagano la Polizia e i Vigili del fuoco. Ancora da chiarire le cause, ma sembra escluso il gesto volontario. L’attenzione degli investigatori si starebbe concentrando sul sistema antincendio per stabilire se ci sia stato un malfunzionamento. L’impianto sarebbe stato aggiornato l’ultima volta sette anni fa, nel 2016, nell’ambito di una serie di interventi che avevano riguardato in tutto venti strutture ospedaliere del Lazio. Il rogo partito dall’esterno, ha coinvolto un container con dentro scarti ospedalieri e si è poi propagato al piano interrato fino a raggiungere il pronto soccorso, con il fumo che ha invaso i reparti. All’arrivo dei pompieri il fuoco era già diffuso all’interno dell’edificio, tanto che sono servite sette ore per averne la meglio.