Termovalorizzatore, Roma accelera: il Consiglio di Stato dice si, ecco quando cominceranno i lavori

Era uno snodo fondamentale dal punto di vista burocratico la bocciatura definitiva di tutti i ricorsi presentati contro l’impianto per lo smaltimento dei rifiuti, fortemente voluto dalla Giunta capitolina

Da anni, anzi secondo gli stessi romani da sempre, Roma ha un problema serio con la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. A ottobre 2013 è stata finalmente chiusa la mega discarica di Malagrotta, che per quasi cinquant’anni ha accolto il pattume cittadino, ma oltre dieci anni dopo la Capitale non ha ancora allestito un sistema idoneo per gestire i suoi rifiuti. E gli ultimi accadimenti in due impianti tmb hanno acuito, se possibile, il problema.

Il rendering del termovalorizzatore di Roma – Romacityrumors.it –

 

Il sindaco Roberto Gualtieri fin dal giorno del suo insediamento ha preso molto a cuore la vicenda dei rifiuti della Capitale. Subito aveva lanciato un piano straordinario di pulizia della città da 40 milioni di euro che prevedeva 4.000 passaggi aggiuntivi fino a fine anno, con rimozione dei cumuli e delle micro discariche per togliere almeno l’immondizia dalle strade. Ma l’approdo di tutte le iniziative e progetti doveva essere quello di costruire un termovalorizzatore in grado di bruciare i rifiuti della città come in tutte le più importanti capitali europee.

Il termovalorizzatore senza più ostacoli

Dotare Roma di un impianto moderno dove poter bruciare i rifiuti generati dalla città. Questo il vero piano di guerra del sindaco Gualtieri, inseguendo il modello in funzione da anni a Copenaghen, capitale della Danimarca, per una potenza complessiva pari a 600 mila tonnellate di rifiuti l’anno. L’obiettivo è ambizioso: abbattere le discariche e ridurle possibilmente a zero. “Con la gara per realizzare un moderno termovalorizzatore”, ha sottolineato Gualtieri alla presentazione del bando di gara per l’impianto, “vogliamo porre fine alla vergogna di una città che era costretta a mandare a smaltire i rifiuti ovunque: il termovalorizzatore di Roma sarà un impianto all’avanguardia sul piano tecnologico, il meno inquinante d’Europa e ci garantirà di raggiungere l’obiettivo discarica zero”. I passi successivi sono stati ostacolati da alcuni ricorsi al Consiglio di Stato da parte di alcune aziende che intendevano partecipare al bando, ma proprio in questi giorni l’organo istituzionale ha rigettato tutti i ricorsi e ora l’iter per l’assegnazione del bando e la presentazione dl progetto può filare via spedito.

Il sindaco Roberto Gualtieri – Romacityrumors.it –

 

Ecco il cronoprogramma

Acea dovrebbe essere la società incaricata di dotare Roma del nuovo impianto di smaltimento, perchè, anche se è ancora on line la gara pubblica che scadrà a metà maggio, il progetto destinato a vincere è già noto, essendo il gruppo d’imprese guidato da Acea l’unico ad aver risposto alla manifestazione d’interesse. La durata totale dei lavori sarà di 26 mesi, tra circa 11 mesi, quindi a gennaio 2025, l’inizio della costruzione del nuovo impianto, quindi a febbraio 2027 il termovalorizzatore dovrebbe finalmente entrare in funzione, dotando finalmente la Capitale della sospirata indipendenza per quanto riguarda la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Un tuffo nel futuro che ad oggi sembra ancora un sogno lontano per i cittadini della Capitale. 

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