Telecamere a riconoscimento facciale: scoppia la polemica a Roma su quelle installate nella metro

Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni a Roma Capitale su un progetto di videosorveglianza previsto per il Giubileo

Per l’imminente arrivo del Giubileo 2025, previsto la notte del 24 dicembre prossimo con l’apertura della Porta Santa in San Pietro da parte di Papa Francesco, verranno potenziati tutti i sistemi di sicurezza attivi e passivi. Saranno rafforzati tutti i servizi di sorveglianza in strada con un aumento delle forze dell’ordine schierate sul campo presso i punti di raccolta più importanti della città, come i luoghi prettamente turistici, monumenti, piazze e vie più famose soprattutto, ma anche la stazione Termini e l’aeroporto di Fiumicino.

Polemiche sulle nuove telecamere – Romacityrumors.it –

 

Ma è stato anche deliberato un progetto molto più ampio di sorveglianza tramite apposite videocamere installate negli ultimi mesi nei punti strategici della Capitale. Infatti verranno potenziati i sistemi di video sorveglianza in città, con l’installazione di mille nuove telecamere e una centrale operativa con nuovi sistemi e nuovi software per controlli più capillari sul territorio.

Nuovi sistemi di sorveglianza

La Capitale si prepara da tempo ad accogliere non meno di 30 milioni di pellegrini che giungeranno nella Capitale da ogni parte del mondo nell’arco dei dodici mesi per i festeggiamenti e le celebrazioni del Giubileo 2025. La Giunta capitolina si prepara anche in sintonia con la prefettura di Roma e il Viminale per scongiurare qualsiasi pericolo per cittadini e turisti, soprattutto nei luoghi di maggiore affluenza. Per questo nei giorni scorsi, l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè, in audizione alle commissioni congiunte Giubileo e Mobilità, ha annunciato una gara d’appalto da 70,5 milioni di euro per la vigilanza armata e non armata e per l’installazione di telecamere a riconoscimento facciale e del “controllo preventivo“, a partire dalle fermate della metropolitana. Un termine quest’ultimo che ha immediatamente attirato l’attenzione del garante della Privacy. In pratica questi sistemi di videosorveglianza sarebbero in grado di verificare cosiddette azioni “scomposte” all’interno delle fermate della metro e sulle banchine e di riconoscere volti che si sono resi protagonisti in passato di atti non conformi e non idonei rispetto alle metro o alle banchine, come furti o cose più gravi.

Telecamere a riconoscimento facciale – Romacityrumors.it –

 

La reazione del Garante

Ma sull’installazione e sull’utilizzo di queste nuove telecamere è sceso prepotentemente in campo il Garante della Privacy che ha inviato una richiesta formale a Roma Capitale per una maggiore informazione sull’eventuale utilizzo dei dati personali di ogni cittadino. Fino a tutto il 2025, ricorda infatti l’Autorità, vige una moratoria sull’installazione di impianti di videosorveglianza con sistemi di riconoscimento facciale attraverso l’uso di dati biometrici, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, da parte delle autorità pubbliche o di soggetti privati. Tale trattamento è consentito solo all’autorità giudiziaria, nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali, e alle autorità pubbliche, a fini di prevenzione e repressione dei reati, e comunque sempre previo parere favorevole del Garante privacy. La polemica è montata furiosa anche se lo stesso assessore alla Mobilità ha cercato subito di gettare acqua sul fuoco, spiegando che si è trattato di un grosso equivoco sull’effettivo utilizzo di queste nuove telecamere che avrebbero la funzione di controllare non i singoli volti, ma comportamenti e azioni giudicate sospette.

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