Taxi, Speziali (Uritaxi): “Bene il ripensamento su cumulo licenze, ora interventi su Iva e credito di imposta sui carburanti”

“Siamo soddisfatti che il governo abbia avuto un ripensamento” sul cumulo delle licenze. 

Era considerata una misura a nostro favore, ma l’abbiamo cassata perché avrebbe innescato meccanismi speculativi sulle licenze, fenomeni di padronaggio e sarebbe stato un cavallo di troia per le multunazionali”. 

Cumulo licenze, Speziali (Uritaxi): "Bene il ripensamento del governo, ora interventi su Iva e credito di imposta sui carburanti"
Cumulo licenze, Speziali (Uritaxi): “Bene il ripensamento del governo, ora interventi su Iva e credito di imposta sui carburanti” (Foto di Linkedin) – notizie.com

Così, in un’intervista al quotidiano online Notizie.com, Ivo Speziali, presidente del sindacato Uritaxi Lazio, commenta la decisione presa dal Consiglio dei ministri di eliminare il cumulo delle licenze ai tassisti dal Dl Omnibus.

Le richieste di Uritaxi

Non è la misura compensativa che vorremmo. Al contrario, preferiremmo interventi sull’Iva per l’acquisto delle vetture o per il ripristino del credito di imposta al 100% sui carburanti. Per quanto riguarda le licenze temporanee, la responsabilità spetterà ai Comuni. Vedremo cosa ne verrà fuori”, aggiunge.

“Intervenire sui decreti attuativi della legge del 2019”

Speziali dichiara che i sindacati ancora non hanno ricevuto il testo del decreto, ma le perplessità al momento sono minime: “Attendiamo di leggere il cartaceo. Contiamo di andare avanti con le interlocuzioni politiche nel passaggio parlamentare, per apportare eventuali modifiche ed impostare un dialogo. Per ora siamo soddisfatti perché è stato escluso il cumulo delle licenze e perché il rilascio delle stesse sarà responsabilità dei Comuni. Inoltre il provvedimento include una precisa responsabilizzazione anche sulla viabilità: le amministrazioni locali dovranno impegnarsi a trovare soluzioni sulle corsie preferenziali e sull’aumento della velocità commerciale dei taxi, che chiediamo da anni, perché pregiudica il lavoro e non rende efficiente il servizio. Dall’altro lato, crediamo che sarebbe stato necessario intervenire sui decreti attuativi della legge del 2019. Forse era il primo intervento da fare per avere un campo uniforme su cui ragionare, e successivamente emanare i provvedimenti”. 

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