I carabinieri di Roma hanno recuperato la gran parte della merce di lusso rubata nella boutique di Valentino e nel negozio di Louis Vuitton di via Condotti
Le due rapine al centro di Roma fecero un grande scalpore per le griffe che furono svaligiate. Due furti avvenuti in pieno centro, nelle boutique di alta moda con i ladri che portarono via moltissima merce dall’elevato valore. Nella serata di ieri è arrivata la svolta nelle indagini con l’individuazione del covo della banda in uno dei quartieri più popolari di Roma Sud, che ha permesso anche di recuperare parte della refurtiva oltre all’individuazione di dieci probabili autori delle due rapine.

Era una banda specializzata in furti nelle boutique del lusso a Roma e Firenze. Un gruppo criminale, composto complessivamente da 10 persone, con base operativa nella capitale, che ha preso di mira negli ultimi quattro mesi i negozi di griffe prestigiose come Valentino, Dior e Luis Vuitton. Dalle indagini scattate dopo il colpo avvenuto a Firenze nella boutique di Dior, la polizia è arrivata all’individuazione di tre autori materiali del furto che hanno poi portato alla svolta delle indagini fino al covo di Roma.
La Base logistica della banda
Erano stati soprannominati i ladri delle griffe alla moda, perchè i tre colpi messi a segno, a Roma da Valentino e da Luis Vitton e quello di Firenze presso la boutique di Dior, avevano destato molto scalpore e fruttato alla banda un bottino molto ingente in oggetti di alta moda. Oggi è arrivata la svolta nelle indagini che ha portato al blitz dei Carabinieri. Scarpe e borse per un valore complessivo di 400mila euro, parte di quanto è stato rubato da una banda di malviventi l’8 agosto 2025 a piazza Mignanelli, presso la boutique di Valentino e il 17 novembre scorso presso la boutique Louis Vuitton di via Condotti, sono state recuperate in un appartamento in via della Magliana nel quadrante meridionale della Capitale.

Dieci le persone indagate per un’indagine scattata a Firenze dove erano stati arrestati tre dei quattro autori materiali del furto alla Dior per poi arrivare all’individuazione del covo dove era nascosta la refurtiva, alla Magliana Vecchia, nell’appartamento romano della sorella di uno dei dieci indagati.
La svolta nelle indagini
Secondo gli investigatori, l’analisi dei due furti ha permesso di individuare immediatamente forti analogie e di riconoscere la mano di un gruppo di veri e propri “professionisti”. Due veri e propri blitz quelli effettuati dai malviventi che avevano fruttato un totale di quasi 500mila euro in oggetti griffati. Fondamentale si è rivelata la visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza posizionate nelle aree dei furti insieme alla ricostruzione paziente che ha portato all’individuazione del covo della banda, un appartamento in via Alfredo Testoni, alla Magliana vecchia, dove vive la sorella di uno dei dieci indagati.

Una base di appoggio, con borse e articoli di lusso in procinto di essere rivenduti presumibilmente all’estero. Oltre all’applicazione della misura cautelare emessa dal gip, è stata svolta una serie di perquisizioni grazie alle quali sono state recuperate scarpe, borse e altri oggetti che erano stati trafugati nel corso dei clamorosi furti compiuti nel centro della Capitale.