Il 30 dicembre 2024, il Forte Portuense a Roma è stato teatro di tensioni tra le forze dell’ordine e gli occupanti del centro sociale che da anni risiedevano nella struttura.
L’operazione di sgombero, avviata nelle prime ore del mattino, ha visto l’intervento di numerosi agenti di polizia e carabinieri in assetto antisommossa.
Intorno alle 9:00, le forze dell’ordine hanno circondato il Forte Portuense, occupato da tempo da un gruppo di giovani legati a un centro sociale. La presenza massiccia di agenti ha rapidamente innescato una reazione da parte degli occupanti, che hanno organizzato un presidio pacifico all’esterno della struttura. Tuttavia, la situazione è degenerata quando alcuni manifestanti hanno opposto resistenza allo sgombero, portando a scontri con le forze dell’ordine.
Durante le cariche, si sono registrati diversi feriti tra i manifestanti. Una ragazza ha riportato una ferita alla testa, mentre un altro giovane è rimasto a terra dolorante. Le ambulanze sono intervenute sul posto per fornire assistenza medica ai feriti. Anche tra le forze dell’ordine si contano alcuni contusi.
Secondo quanto riferito dalla Questura, lo sgombero è stato disposto in seguito a segnalazioni riguardanti la possibile organizzazione di un rave party illegale all’interno del Forte Portuense in occasione del Capodanno. All’interno della struttura sono state trovate attrezzature come casse acustiche e altro materiale generalmente utilizzato per eventi musicali non autorizzati.
Reazioni della comunità
La notizia dello sgombero ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, alcuni residenti della zona hanno espresso sollievo per la liberazione di un’area occupata illegalmente; dall’altro, esponenti di movimenti sociali e collettivi hanno denunciato l’uso della forza da parte delle autorità, sottolineando la necessità di spazi autogestiti per attività culturali e sociali.
Al momento, via Portuense rimane chiusa al traffico in direzione del centro, con un significativo dispiegamento di forze dell’ordine a presidiare l’area per prevenire ulteriori disordini. Gli occupanti sgomberati continuano a manifestare nelle vicinanze, chiedendo il rilascio dei compagni fermati e protestando contro l’intervento delle autorità.
L’episodio del Forte Portuense evidenzia le tensioni esistenti tra le istituzioni e i movimenti che occupano spazi urbani per scopi sociali e culturali. Mentre le autorità giustificano gli sgomberi con la necessità di garantire la legalità e la sicurezza pubblica, gli occupanti rivendicano il diritto di utilizzare spazi abbandonati per creare comunità e promuovere iniziative dal basso.
Questo evento solleva interrogativi sulla gestione degli spazi urbani e sulla possibilità di trovare soluzioni che bilancino le esigenze di ordine pubblico con quelle di partecipazione e inclusione sociale. Un dialogo aperto tra le parti potrebbe contribuire a individuare percorsi condivisi per affrontare queste complesse dinamiche cittadine.